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giovedì 28 gennaio 2016

LA COLPA È DEI POLITICI LADRI E MAFIOSI: QUANTO CI PIACE LO SCARICABARILE...


                                              Fonte foto: wikipedia


Prima di cominciare vogliamo rincuorare tutti quelli che, una volta letto il titolo di questo post, si saranno infastiditi e magari avranno passato il resto del tempo a smadonnare e a inviare invettive e malefici di qualsiasi genere nei nostri confronti, bollandoci come pazzi (tranquilli, in questo caso non sarete i primi e nemmeno gli ultimi) o magari accusandoci di servilismo verso il potere: calmi, non ci siamo ammattiti improvvisamente. Spesa questa premessa iniziale, se anche voi rientrate in questa categoria di persone, allora vorrà dire che abbiamo colpito nel segno.

Lo Sciacallo ricorda a qualunque lettore che si sia imbattuto in questo post dal titolo sconsiderato, che  lo scopo di questo blog è quello di aiutare il risveglio delle persone, dopo secoli di annebbiamento e di sevizie psicologiche. La consapevolezza, però, deve partire prima di tutto da noi stessi: la cultura di questo Paese, purtroppo, ci ha sempre insegnato che quando succede un evento spiacevole, bisogna cercare di individuare subito un colpevole esterno, in modo tale da autoassolversi. Fa così da secoli anche la Chiesa cattolica, che individua nel Diavolo (che in realtà nella Bibbia neanche esiste), la causa di tutti i problemi che affliggono la nostra società.

Noi siamo un po' come Jhon Milton, il personaggio del diavolo interpretato da Al Pacino ne "L'avvocato del diavolo", che nella mitica scena finale del film cerca di persuadere l'ormai rinsavito Keanu Reeves, pronunciando una frase che ben riassume l'atteggiamento del popolo italico: "Il senso di colpa è come una scatola piena di mattoni; non devi far altro che scaricarlo".  E invece no! Lo sport nazionale preferito dagli italiani va contrastato immediatamente. Pensateci un attimo, i politici disonesti, alla fine dei conti, sono tanto diversi da noi? Vi siete mai fatti sta domanda? Senza entrare in argomenti spinosi e complessi (perché in realtà non sono nemmeno i politici a comandare, bensì i banchieri, che godono di immunità nettamente superiori), pensate davvero di essere dalla parte dei buoni?

Riflettiamo insieme, basandoci su un esempio banalissimo come il calcio, lo sport più seguito in Italia. La maggior parte di voi si divide in fazioni a seconda del tifo, che è più o meno quello che fanno i politici. Esattamente come loro, però, quando arrivano i problemi, date il via al gioco dello scaricabarile: accuse contro arbitri e complotti di ogni sorta, e tutti a invocare un trattamento imparziale e, infine, la moviola in campo. Ebbene, nonostante un noto giornalista abbia cavalcato la battaglia per l'approvazione della moviola in campo (a nostro modo di vedere per fini di audience televisivo e nulla più), possiamo asserire con assoluta certezza che questa introduzione non avverrà mai per un motivo semplicissimo: non la vuole nessuno. Sì, avete capito bene, persino quelli che la invocano. E sapete per quale motivo? Perché questo strumento è un'arma a doppio taglio, concede e toglie, e siccome è sempre meglio la prima opzione, è facile giungere a questo tipo di conclusione.

Altra pillola calcistica. Abbiamo seguito quasi tutti la vicenda che ha riguardato la querelle tra Mancini e Sarri: ecco, questo è il classico esempio di vittimismo all'italiana. Lo sapevate che in passato Mancini aveva rivolto lo stesso epiteto a un giornalista? Vi risulta che in quell'occasione abbia chiesto la sua esclusione dal calcio? E che dire di quelli che giustamente si indignano per i cori beceri e razzisti che inneggiano all'eruzioni di Vesuvio ed Etna, ma che poi difendono a spada tratta il proprio partito quando questi rivolge gli insulti ai "froci"? Vi risulta che un allenatore x, oltre a contestare con vigore la condotta arbitrale dopo una sconfitta ritenuta immeritata, con lo stesso zelo abbia l'abitudine di ammettere davanti alle telecamere anche la vittoria ingiusta della propria formazione qualora fosse arrivata in circostanze analoghe? No, e crediamo che il motivo lo conoscono anche i bambini delle scuole elementari.

In "Destra e Sinistra" di Giorgio Gaber, canzone da noi citata in qualche articolo precedente, viene fuori una domanda: ma le ideologie, dove sono finite? Giunti a questo punto della nostra argomentazione vi starete domandando che diavolo c'entra questo con il discorso intrapreso sin qui. Invece c'entra e come: quando i politici si radunavano nei congressi e nominavano i segretari, noi dov'eravamo? Quando hanno deviato la loro ideologia di base per ragioni puramente personali o di partito, noi come abbiamo reagito? Siamo forse scesi in piazza a protestare? Ah, già, quello lo facciamo solo negli stadi quando la nostra squadra perde. Per anni abbiamo votato simboli vuoti, privi di contenuto, perché delegavamo tutto a un bel faccino da campagna elettorale che mostrava il suo candido programma elettorale, dopodiché ci siamo fatti, per usare un'espressione volgare molto in voga tra il popolo italico, "i cazzi nostri", infischiandocene di tutto e di tutti, del resto, si campava e la nostra squadra del cuore doveva giocare la domenica. Ora, arrabbiati, accusiamo i politici di tradimento, mentre ci dovremmo vergognare tutti,  noi in primis, colpevoli di assenteismo ingiustificato.

Sempre citando Gaber, "la libertà è partecipazione", ma la maggior parte di noi non ha colto il significato di quelle parole. È sempre bello fregare il più debole, e venir fuori anche in modi non proprio ortodossi da situazioni complicate: l'occasione fa l'uomo ladro, diceva qualcuno, che già allora aveva capito la questione. La verità, è che se per assurdo un uomo trovasse una valigetta contenente una cifra importante e decidesse di consegnarla ai carabinieri o, addirittura, di distribuire quei soldi ai poveri di tutta la città, la maggior parte di noi approverebbe apparentemente il suo operato facendogli i complimenti per tanta correttezza o bontà d'animo, ma una volta tornati a casa dalle proprio famiglie, magari davanti a una tavola imbadita e con la tv accesa sul canale dove trasmettono il solito programma demenziale, rinnegherebbe quanto dichiarato poche ore prima, schernendo l'eroe di giornata e maledendo il fato per non essere stato clemente nei propri confronti, destinandolo al ruolo di testimone di una storia bellissima, anziché protagonista del più squallido dei vigliacchi rappresentati in quei maledetti cinepanettoni che tanto hanno influenzato il nostro modo di ragionare e di agire.

Siete ancora sicuri di essere diversi dai nostri politici? Smettetela di cercare il diavolo al di fuori di voi, e iniziate a pensare in modo diverso: diventerete come il personaggio interpretato da Reeves. Al contrario suo, però, state attenti a non ricadere nello stesso errore...

Mente libera, occhi aperti

                                                                        Lo Sciacallo, Marcus L. Mason



IL COMPLOTTISMO E LA DITTATURA DEL PENSIERO: DUE FACCE DELLA STESSA SOCIETA'


fonte: youtube.com

Premetto immediatamente che l'impostazione di questo pezzo sarà differente dal solito. Si tratterà sostanzialmente di uno sfogo, di sviscerare un pensiero che ha un forte bisogno di essere espresso.
Parlerò in prima persona: io sono Marcus Mason, e dietro questo nome potrebbe nascondersi qualunque cosa: una persona o più persone, un uomo o una donna, un adolescente o un professore universitario, oppure un operaio o una casalinga. Non è importante, è l'ultimo dei problemi.
Vi voglio raccontare una mia esperienza: qualche giorno fa, mi trovavo a parlare con una persona a me vicina, e mi ha colpito molto un discorso che questa persona ha fatto. Sosteneva che tutti quelli che si occupano di ciò di cui io mi occupo, ovvero un approfondimento sotto una luce diversa dei temi di attualità, della nostra storia e delle nostre origini, si attaccano sempre alle solite tesi complottiste. Pensano di avere in mano la verità assoluta, con atteggiamento superbo e quasi vanaglorioso. Quindi solitamente non dà molta fiducia alle parole di questi siti.
Vedete, questa persona, che io reputo intelligente, è però vittima inconsapevole di quel processo di indottrinamento che io definisco "dittatura del pensiero". Chi detiene il controllo dell'informazione (ovviamente non sono i telegiornali, ma che ve lo dico a fare?) da sempre pone in atto un'opera di convincimento nei confronti della popolazione. L'obiettivo è fare sì che la gente venga a conoscenza degli avvenimenti che accadono intorno a lei nella maniera giusta, edulcorati per bene, oppure completamente stravolti, o addirittura che non ne venga nemmeno a conoscenza. Sono ben accorti nel far trapelare le notizie giuste e lo fanno sempre attraverso i medesimi metodi.
Ovviamente, pur con tutto il potere immaginabile a disposizione, 7 miliardi di persone sono difficili da mettere a tacere. Qualcuno che lotta e scalpita per diffondere la verità ci sarà sempre, specialmente oggi che i mezzi di comunicazione di massa sono alla portata di chiunque. Quindi ogni individuo è potenzialmente in grado di reperire le informazioni veritiere, se va a cercare nei posti giusti e tramite le fonti giuste. E allora qual è la soluzione? Molto semplice, il cosiddetto debunking. Esso si articola in due fasi: io le chiamerò infestazione e discredito.
Che cos'è l'infestazione? Prendiamo ad esempio, per capire meglio, gli avvistamenti di UFO che si sono registrati numerosi a partire dal secondo dopoguerra. Noi sappiamo che qualcosa di strano è accaduto (vi rimando al mio articolo in proposito, pubblicato qualche giorno fa). Ebbene, i debunkers creano ad arte decine di avvistamenti palesemente falsi, non credibili, pieni di falle, affinché l'opinione pubblica si convinca che l'intera questione UFO sia un'enorme bufala, e che gli avvistamenti reali si confondano nel mare delle menzogne, tanto che più nessuno ci fa caso. Questa è la perfetta infestazione: condire la verità con una dose massiccia di bugie, rendendo la verità stessa non più distinguibile.
La seconda fase è il discredito: si tratta della diffusione di falsità su qualsiasi persona che si occupi alacremente della ricerca della verità. Anche qua facciamo un esempio concreto. Tra gli argomenti di cui mi occupo nel blog, avete potuto notare che c'è la Bibbia. La mia fonte principale in merito sono gli studi del prof. Mauro Biglino, già più volte citato. Le voci sull'affiliazione alla Massoneria di Biglino non si contano più sulla rete, come se questa cosa attribuisse al suo lavoro un'aura di inverosimiglianza o lo rendesse non più plausibile. Il fatto di essere, o di essere stato, massone, farebbe di Biglino un falso profeta (cito commenti che ho letto personalmente), un uomo a cui è stato dato il compito di condurre le persone verso l'ateismo e quindi, l'Anticristo. Follia pura.
Capite, quindi, che tutti noi, che non crediamo alle versioni ufficiali, ribadisco, non per partito preso, ma perché, in svariati casi, assolutamente incongruenti, siamo catalogati come complottisti da quattro soldi, che ci nascondiamo nelle dietrologie per combattere la nostra frustrazione per una mancata posizione soddisfacente all'interno del tessuto sociale (qui cito il CICAP).
Se posso dire la mia, noi siamo tra i pochi che hanno proprio il coraggio di non nascondersi.
Questa volta più che mai,

Mente libera, occhi aperti
                                               Lo Sciacallo, Marcus L.Mason