In una recentissima
conferenza rintracciabile su youtube, Gianfranco Carpeoro ci ha ancora una
volta fornito uno spunto di riflessione, ispirandoci nella stesura di questo
nostro articolo. Parlando di riti e rituali, l’ex Gran Maestro ha
inevitabilmente affrontato il tema della magia, di cui ha già enormemente ed
esaurientemente parlato in passato. Parlando di scie chimiche (le scie di
condensazione lasciate da alcuni aerei che secondo molti non si tratterebbero
in realtà di scie di vapore acqueo bensì di agenti chimici o biologici
rilasciati nell’ambiente per produrre malattie), ha giustamente fatto notare
come nessuno dia una soluzione a questi problemi. Il motivo è semplice: qualora
venisse fatto, dal giorno seguente, non si venderebbero più libri
sull’argomento, venendo così meno a una rendita automatica.
Noi siamo circondati da
cerchi magici, consapevolmente o inconsapevolmente, ma possiamo liberarcene,
ampliando il nostro sguardo. Il mito è quello dell’aquila, un predatore abile
sia nello scovare piccoli animali in superficie sia a scrutare l’orizzonte ad
ampio raggio. Purtroppo il mago che disegna il cerchio impone le sue regole, e
una volta finito dentro, il soggetto passivo fatica ad uscirne se nessuno gli
fornisce gli strumenti per compiere un passo così rivoluzionario. Il pensiero
magico, come sapientemente afferma Carpeoro, risponde al come e non al perché:
non bisogna pensare, bisogna sapere come ottenere un determinato scopo.
Il pensiero magico fa da
padrone nella politica, nella scienza, nella medicina, nelle pubblicità,
insomma, dappertutto. Un cittadino depensante e un soggetto perfetto da
assoggettare. Uscire dal cerchio si può, ma comporta tempo e fatica. Il primo è
difficile da ottenere, perché la società capitalista fa di tutto per
sottrarcelo, facendoci lavorare per la maggior parte della giornata (spesso con
salari minimi), impendendoci così di riflettere e di pensare (a proposito di
questo vi consigliamo l’ascolto di “Ripetutamente”, una canzone della band raggamuffin
rap napoletana 99 Posse).
Cominciamo a segnarci su
un diario tutte le cose svolte nella giornata; operando con questo metodo,
forse, siamo in grado di selezionare tutte quelle cose che ci hanno sottratto
tempo, in modo tale da non ripeterle il giorno dopo. Qualcuno potrà ribattere
sostenendo che è disponibile il diario offerto da Facebook, ma badate bene, il
noto social newtork ha creato un diario che anziché creare una memoria la
toglie, quindi, la sottrazione del tempo prosegue anche con quel mezzo. L’altro
elemento, invece, e la fatica. E proprio su questo punto che il pensiero magico
si inserisce e penetra nelle nostre menti, perché la maggior parte delle persone,
specie in Occidente, cerca sempre una scorciatoia alla fatica, senza
comprendere che solo facendo un percorso di quel tipo si arriva alla
conoscenza. Quando si devia, allora ci si imbatte nel pensiero magico (vi
ricordate il discorso precedente sul come?).
Una nota pubblicità di
tonni in scatola, proponeva come motto di comprare quel prodotto perché solo
quel tipo di tonno aveva la capacità di “poter essere tagliato con un grissino”. Che
astuzia. Il magus, che ha disegnato quel cerchio, è riuscito nell’impresa di
vendere degli scarti pressati, facendo spacciare un difetto per qualità. Ma voi
non avete riflettuto sul perché quel tonno si poteva tagliare con l'ausilio di un semplice grissino. Siete mai
andati in un ristorante? Quando vi servono il tonno, non vi pare che sia di
diversa consistenza rispetto a quel prodotto che vendono in scatola? Perché un tonno si dovrebbe
tagliare con un grissino?
Ma si potrebbero fare
altri esempi per capire il pensiero che Gianfranco Carpeoro definisce magico.
La loggia massonica più vituperata della storia è, come è noto, la P2.
Addirittura sono arrivati fino alla P5, ma della P1 nessuno ne parla. Come mai? Lo stesso discorso vale per i vari
avvistamenti di madonne a Medjugorie o altri miracoli. Il miracolo, quando è
autentico, è nascosto. Qualsiasi notizia diffondano telegiornali o carta
stampata, riflettete sempre, anche quando si parla di delitti. Confrontateli
con gli altri di cui tanto si parla o se ne è parlato, e vedete se ci sono
elementi comuni. Approfondite, perché scoprirete delle cose sorprendenti, al limite della fantascienza. Proprio di questo abbiamo parlato con un grande
personaggio, un avvocato, che si occupa di queste ed altre tematiche. Nei
prossimi giorni l’intervista sarà online.
Come mai i mezzi di informazione
mentono su tutto? Perché dobbiamo lavorare di più per ottenere di meno? Perché
oramai siamo totalmente circondati da reality e da altre zozzerie di questo tipo. Perché si fanno focus su alcuni delitti e non su altri? Perché "gli assassini" sono sempre persone della working class? Cosa ci nascondo? Beh, prendetevi del tempo per riflettere. Siamo sicuri che la risposta la
troviate da soli.
“Emancipatevi dalla
schiavitù mentale, solo noi stessi possiamo liberare le nostre menti”
(Redempions Song, Bob Marley)
Mente libera, occhi
aperti
Lo Sciacallo, Marcus L. Mason