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Nei giorni scorsi abbiamo assistito alle primarie del Partito Democratico, precedute da un confronto televisivo tra i tre candidati davvero imbarazzante, in stile americano, dove si è parlato di tutto e di niente. Scontata la vittoria di Matteo Renzi, colui che voleva abbandonare i giochi (non vi ricorda Silvio Berlusconi?), un democristiano che ha spostato definitivamente il PD a destra, riuscendo nell'opera iniziata dai suoi predecessori.
Ancora più imbarazzante, consentitici di dirlo, sono le migliaia e migliaia di persone accorse a votare: per carità, la "democrazia" va rispettata, ma come si fa a farsi prendere in giro da un partito che da sempre volta le spalle ai lavoratori? Un partito che ha favorito l'ascesa di Berlusconi e la venuta di Monti, con tanto di approvazione della legge Fornero? Che la destra faccia politiche di un certo indirizzo non è affatto sorprendente: piuttosto, troviamo del tutto innaturale il comportamento avuto dalla sinistra.
Ma dove sono finiti i valori dei progressisti? Libertà, uguaglianza, fratellanza e giustizia sociale hanno lasciato il passo alla finanza e alle banche, senza contare le infiltrazioni democristiane, nate già all'epoca del compromesso storico e proseguite con la nascita dell'Ulivo prima e del PD poi. Come si fa a definirlo un partito di sinistra? Cos'è la sinistra oggi? Esiste ancora? I lavoratori devono prendere coscienza di essere la classe sfruttata, e che il potere è ancora nelle mani della classe che nel 1989 ha vinto la sua battaglia.
Sia ben chiaro, l'Unione Sovietica non era un paradiso: dopo la rivoluzione di Lenin e la morte di quest'ultimo, Trockij (gran maestro della massoneria sovietica nonché successore designato a guidare il Paese), fu eliminato da Stalin, un falso "compagno", che nella seconda guerra mondiale aveva stipulato patti con Hitler. Stalin ha trasformato l'URSS in uno Stato reazionario, sul modello da lui ideato di "Socialismo in un solo paese". Certo, dopo la sua morte l'Unione Sovietica si è trasformata, ma resta il fatto che aveva "tradito" il progetto di società che i rivoluzionari di ottobre si erano prefissati.
Quello che vogliamo sottolineare in questo articolo, che è nato più per uno sfogo dovuto alla percezione di un panorama politico desolante, è il totale abbandono delle ideologie, demonizzate dagli stessi politici, ovvero, coloro a cui spetterebbe la guida politica e strategica di uno Stato. Ma a questo punto ci chiediamo su quali basi, dato che le ideologie appartengono al passato e quelli che ragionano in funzione di esse sono etichettati come retrogradi e ottusi.
Noi, invece, riteniamo che una società debba fondarsi e essere governata da persone che amministrano sulla base delle idee e che siano in grado di programmare un piano che deve consentire, in un futuro, di ragionare su un progetto e non su scelte operate alla giornata, senza alcuna pianificazione. Come sarà l'Italia tra tot anni? Non lo sapremo mai, perché questo dipenderà, purtroppo per noi, da soggetti che man mano stabiliranno cosa secondo loro (o chi per loro) è giusto o no.
"Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra?" cantava uno straordinario Giorgio Gaber, uno che tutto questo l'aveva intuito con largo anticipo...
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L. Mason