Matteo Renzi e Paolo Gentiloni fonte: laprovincianotizie.com |
Cari lettori, è con estremo rammarico e con incalcolabile amarezza che ci accingiamo a scrivere questo post. Vorremmo potervi parlare di un'Italia che finalmente riparte (vi ricordate il famoso: "Allacciate le cinture" di Renzi?), sorretta da una classe dirigente che cerca volonterosamente soluzioni pratiche e il più possibile immediate per far sì che coloro, tanti purtroppo, che si trovano in difficoltà trovino qualcosa a cui potersi aggrappare; ci riferiamo in particolar modo al lavoro, sempre più un'utopia, ma non solo.
Ma sfortunatamente non è così, il quadro è ben più misero. Nelle ultime due settimane il panorama politico italiano, ve ne sarete resi conto, ha subìto non pochi stravolgimenti (ma ne siamo proprio sicuri?).
Il 4 dicembre gli italiani sono stati chiamati alle urne per un inutile referendum costituzionale, i cui promotori sostenevano che, in caso di successo del SI, il paese sarebbe cambiato da cima a fondo. Milioni di euro spesi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per mandare simpatiche letterine in cui si ricordava il dovere civico di andare a votare, l'unico modo per potersi definire un vero italiano: se poi la croce andava sul SI, era cosa ancor più gradita.
La riforma costituzionale elaborata dall'incantevole duo Boschi-Finocchiaro, la giovane rampante e la veterana del Parlamento, è scritta però coi piedi, quasi che l'obiettivo sia proprio quello di farsela respingere in massa dal popolo, che infatti risponde con quasi il 60 % di NO. Domenica a tarda sera Renzi si presenta davanti alla stampa e annuncia le sue dimissioni, infarcendo il tutto con un discorso di marzapane che, dobbiamo ammetterlo, ci ha fatto scendere qualche lacrimuccia.
Tornando seri, tutto come annunciato quindi, gli atti della commedia si stanno susseguendo sulla scena con precisione metodica. C'è chi chiaramente approfitta dell'euforia del momento per aizzare la festante folla, i vari amiconi Salvini, Meloni e M5S, inneggiando ad elezioni immediate, che loro stessi sanno essere improponibili senza una legge elettorale. Ma che importa, è proprio quello che la gente vuole sentirsi dire, pur di appendere ideologicamente Renzi in piazzale Loreto.
Ora, quello che è accaduto nei giorni successivi non è altro che la prosecuzione della farsa.
Apriamo un piccolo inciso per ricordare che due importanti personaggi nostri amici come Paolo Franceschetti (rileggete l'intervista che ci ha concesso) e Carpeoro da tempo affermavano che non sarebbero andati a votare, poiché secondo loro era tempo perso, significava votare il nulla. Vediamo chi riesce a smentirli adesso, alla luce dei fatti; occorrerebbe un pelo sullo stomaco non indifferente.
In definitiva come tutti sapete, dopo le varie consultazioni col presidente della Repubblica Mattarella (che, bontà sua, ha addirittura rinunciato ad assistere alla prima della Scala), l'incarico di formare un nuovo governo viene affidato a Paolo Gentiloni, da sempre un subalterno, portaborse per anni di Francesco Rutelli, chiaramente un prestanome di chi ben sapete. Il meraviglioso teatrino imbastito dalla ciurma dell'aspirante massone Renzi raggiunge la scena madre nel poetico momento in cui Gentiloni, al suo primo discorso alle Camere, rivendica e loda tout court il "lavoro" di un governo che gli italiani avevano voluto, illudendosi, con il voto al referendum, cacciare a casa a pedate.
La bellissima foto in cui i NUOVI ministri posano tutti insieme appassionatamente, sorridendo a 32 denti, in barba a tutti e a tutto, è il sardonico e grottesco finale di una commedia nera degna del teatro dell'assurdo di Beckett e Ionesco, o di un'opera del maestro Eduardo.
Confermata praticamente in toto la squadra composta dai cavalieri di Renzi, visto l'eccellente opera svolta finora: la fida Maria Elena Boschi che, vista la brillante riforma costituzionale da lei proposta, viene promossa Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio; Angelino Alfano, sempre abile a muoversi secondo la direzione del vento, che passa agli Esteri; e poi Giuliano Poletti, che non poteva certo essere rimosso dopo il geniale Jobs Act, che ha costretto migliaia di giovani a vivere di lavoro precario pagato da fame tramite i celeberrimi voucher. Potremmo proseguire, ma ci sembra sufficiente; vogliamo solo sottolineare che se prendere in giro le persone è l'attività abituale di chiunque giunga a determinate posizioni di potere, almeno si era soliti farlo con discrezione; qui sono la faccia tosta e la spudoratezza che irritano particolarmente.
fonte: gqitalia.it |
Ma non finisce qua: in questa settimana terremoto nel comune di Roma, dove l'inerte sindachessa Raggi si ritrova a perdere due importanti collaboratori perché sotto indagini: Paola Muraro, assessore all'ambiente e Raffaele Marra, importante collaboratore della Raggi, accusato di corruzione. Insomma, anche per il M5S di Roma brutte notizie, che si aggiungono a dei primi mesi da sindachessa della Raggi non certo memorabili.
E, dulcis in fundo, l'autosospensione del neo sindaco di Milano, l' "eroe" di Expo Beppe Sala, iscritto al registro degli indagati nell'inchiesta della Procura meneghina per corruzione e turbativa d'asta su un importante appalto della stessa Expo sulla preparazione dell'area dei padiglioni.
Vogliamo terminare la nostra triste panoramica con una riflessione: la parola politica deriva dal greco politiké, che può essere tradotto con "tecnica di governo". Ora noi ci chiediamo: quali sono le tecniche di governo in Italia? C'è un governo degno di questo nome? Quando queste persone si ricorderanno qual è il loro lavoro, e rispetteranno davvero quella che viene chiamata democrazia, ma che in realtà altro non è che un'oligarchia neanche ben mascherata di banche, imprenditori e tecnocrati? Speriamo prima di subito, perché mentre Renzi attua le sue manovre sottobanco e Di Maio parla con gli Stati Uniti, esistono le persone, che hanno il diritto di vivere serenamente e di provare ad essere felici.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L.Mason