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martedì 5 luglio 2016

BENNY GOODMAN: L'ELVIS PRESLEY DELLO SWING

                                          Fonte foto: Wikipedia

La musica è come sempre uno degli argomenti preferiti da Marcus L. Mason. Nell'ultimo appuntamento vi abbiamo parlato dei SOAD, oggi, invece, vogliamo parlarvi di uno dei più grandi artisti Jazz, in particolare dello Swing, un sottogenere di musica jazz nato negli anni '30 e famoso per il suo ritmo saltellante, che lo ha reso appetibile anche per una platea poco avvezza a questo genere di musica popolare ma allo stesso tempo colta. Quando si parla di swing è impossibile non citare Benjamin David Goodman, meglio noto come "Benny" Goodman. Nato a Chicago il 30 maggio 1909 da una famiglia ebrea di discendenze russe, Goodman si è distinto col suo clarinetto, suonato con una eleganza e una raffinatezza impressionante, diventando ben presto uno dei migliori artisti degli anni '20, in una Chicago che proprio in quegli anni stava diventando la nuova capitale della musica jazz, grazie all'arrivo nel 1922 del trombettista Louis Armstrong, proveniente da New Orleans, patria del jazz.

Goodman ebbe la fortuna di essere indirizzato agli studi musicali proprio dal padre. Studiò con F. Schoepp, un immigrato tedesco che insegnava al Chicago Musical College, dal quale apprese ogni regola musicale, tanto da prendere parte, a soli dodici anni, all'orchestra del teatro della città. Con l'avvento della grande crisi del '29, Goodman decise di tornare a comporre musica da ballo, fondando un'orchestra, e suonando con uno stile jazzistico tipico delle band di Chicago. Proprio in quel periodo fu notato dal batterista Ben Pollack, che lo invitò a unirsi alla sua orchestra. Nel 1932 incise i suoi primi brani, e due anni dopo cominciò a pubblicare dischi con il proprio nome, esibendosi con la propria orchestra formata da tanti grandi nomi del jazz (come i trombettisti Harry James e Joe Triscari), fondando tra l'altro il "Benny Goodman Quartet", dove unì altri grandi professionisti del genere.

Per molti critici musicali Goodman è stato uno degli artisti che ha traghettato la musica jazz dallo stato originale allo swing. Per altri ne è il Re, un po' come lo è Elvis Presley per il Rock 'n roll. Queste sono considerazioni lecite ma discutibili, e su cui vale spendere qualche parola. Nessuno può dire con assoluta certezza chi sia stato il migliore. Possiamo però stabilire con assoluta sicurezza che Benny Goodman non è stato il fondatore dello swing, così come Elvis non ha fondato il rock 'n' roll. Lo swing si è sviluppato soprattutto grazie ai lavori di Count Basie (la cui musica sentì di numerosissime influenze blues) e Duke Ellington (che diede un tocco anche di musica sinfonica), entrambi afroamericani; mentre per il rock, tra i fondatori si possono citare altri musicisti afroamericani come Bo Driddley e Chuck Berry. Come per Elvis, però, anche Goodman contribuì a infrangere le barriere razziali, avvicinando i bianchi alla musica nera. I bianchi, quindi, riuscirono a trovare due artisti da erigere a Re in una musica dominata da neri (lo stesso discorso vale per Eminem nell'Hip Pop).

Questo non significa che i musicisti neri siano sempre superiori ai colleghi bianchi, anche perché con la definizione di Re dello swing non si vuole per forza riferirsi al più grande del genere, anche se spesso passa questo concetto. Poi, come ovvio che sia, i gusti sono gusti, e una persona può preferire Goodman a Basie piuttosto che ad Ellington. In fondo si sta facendo un confronto tra grandi artisti, e se Goodman non lo fosse stato, non avremmo mai perso del tempo prezioso per dedicargli una biografia. Goodman è stato fondamentale per lo sviluppo di questo genere, e i suoi lavori hanno contribuito notevolmente a rinnovare lo swing. Tra i suoi grandi classici possiamo citare una sua versione di Sing Sing Sing. Benny Goodman è morto a New York il 13 giugno del 1986.

E allora godiamoci la sua musica, ascoltandoci un "Best Of" tratto da youtube. Più Goodman e meno Modà. Buon ascolto.


                                        Youtube, Jazz n'Blues Experience

Mente libera, occhi aperti
                                                 Lo Sciacallo, Marcus L. Mason