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venerdì 13 maggio 2016

I TALENT MUSICALI: LA PIETRA TOMBALE SULL'ARTE


                                         Fonte foto: Youtube, Canale25

Cari amici, oggi si parla di un argomento decisamente più leggero rispetto a quello affrontato martedì scorso. Oggi, infatti, ci occuperemo di musica, o meglio, di chi prova a distruggerla, senza pietà, con buona pace di noi appassionati. Questo che leggete è un articolo scritto di pancia, senza badare troppo al galateo, sulla falsa riga dell'articolo di qualche giorno fa sull'inutilità dei referendum nel nostro paese. Le nuove generazioni, purtroppo, vengono plagiate e plasmate da programmi che come facciata si prefiggono lo scopo di ricercare nuovi artisti, ma che nella sostanza si adoperano per mantenere lo status quo, già di per sé imbarazzante, contribuendo perciò a inondarci per tutto l'arco della giornata, con qualsiasi mezzo, sia esso la radio o la televisione, di "musica" da sagra dello orrore. E siamo stati buoni, perché ci sono tutti gli estremi per una denuncia per "spaccio di demenza", per dirla alla Pino Scotto. Ma entriamo nel dettaglio, spiegandovi le ragioni per cui, a parer nostro, i talent costituiscono la tomba della musica.

Partiamo col dirvi che tutti gli artisti, quelli veri, denunciano la truffa dei talent (Roger Waters, David Gilmour, Pino Scotto, Dave Grohl, ma la lista è davvero lunghissima, meglio fermarci qua). Jimi Hendrix si è formato da solo, e lo stesso discorso vale per artisti come Frank Sinatra, Aretha Franklin e molti altri. Voi ve lo immaginate Bob Dylan presentarsi a un provino di X Factor o The Voice? Lo scarterebbero subito, perché gli verrebbe detto che non sa cantare. Peccato che Bob Dylan è l'artista più coverizzato di tutti i tempi, e non sono certo le sue doti canore a renderlo speciale, ma questo è un dettaglio che sfugge alla politica dei talent. Per loro è fondamentale immettere nell'industria musicale ragazzini e ragazzine senza una grande cultura musicale. Questi ragazzi si presentono ai provini carichi di sogni e speranze, partecipano al gioco e, che si vinca o si perda, dopo mesi finiscono tutti in clinica. Sì, perché il vincitore, alla fine dei giochi, vince il trofeo più inutile del mondo, perché in radio non verrà passato, e se passa, non può durare molto, perché i produttori sperano in una nuova ondata di disperati, che deve garantire la prosecuzione del programma. E non importa se in tutta Italia ci sono band disposte a suonare per qualche spicciolo, facendo una gavetta old school che nella maggior parte dei casi, purtroppo, non porta a farsi conoscere al grande pubblico.

I protagonisti, inoltre, non sono i ragazzi, bensì i giudici. Questi, lautamente pagati, non fanno altro che prenderli in giro, facendo l'interesse delle case discografiche che, senza più un soldo, hanno deciso di mettere in piedi questa bella farsa, in modo tale da poter campare, visto che nessuno oramai compra più un disco. E per fortuna, se gli "artisti" portano il nome di Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Dear Jack, Laura Pausini, Marco Mengoni, Eros Ramazzotti, 883, Modà e compagnia cantante. Tutta gente che in un paese serio sarebbe dichiarata illegale, musicalmente parlando. E proprio su questo punto, ci teniamo ad aprire una grande parentesi. E mai possibile che in Italia, generi come il Blues, il Jazz, e il Rock, siano per lo più di nicchia? In questo paese, c'è un'ignoranza musicale spaventosa. Talmente spaventosa da mettere i brividi persino al miglior regista di genere Horror. Per gli italiani, i rocker, sono Vasco Rossi e Ligabue: il primo, valido fino a Bollicine, il secondo, invece, compone le stesse melodie da trent'anni, da quando ha ascoltato Born To Run di Bruce Springsteen, ma a noi italiani va bene così. E pazienza se il grande Rock Progressivo degli anni '70, rappresentato in Italia da gruppi come le PFM, gli Area, il Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme, ha riscontrato grande successo all'estero (tra i musicisti che contano). In fondo, chi è meglio di Vasco e Liga?

C'è poi da fare un'altra considerazione in merito a chi partecipa a questi talent. Messi a confronto con i colleghi americani e inglesi, infatti, i nostri ne escono sconfitti sotto tutti i punti di vista. Se è vero che anche all'estero, purtroppo, si ascolta talvolta musica non degna di questo nome, è altrettanto vero che in quei paesi sanno cosa significa cantare, a differenza del nostro, dove tutti cercano di copiare il peggio del peggio. Chi esce dai nostri talent, guarda caso, è tutta gente che imita personaggi come Gianna Nannini o Laura Pausini. Sono tutte fotocopie delle brutte copie, ma alla gente va bene così, e negli scaffali dei negozi musicali compaiono i loro dischi, a prezzi salati molte delle volte, mentre poi ti ritrovi un cd dei Pink Floyd dal costo di 9,99 euro. Ma questa gente, che si dichiara appassionata di musica, sa cosa sono i Pink Floyd? In Italia, che pure ha avuto grandissime voci, sia maschili che femminili (basti pensare a Demetrio Stratos e Mina), si esalta la voce di Alessandra Amoroso, una che quando canta non prende una nota manco per sbaglio. A questi "espertoni musicali" consigliamo, prima di avventurarsi in definizioni blasfeme per la musica, l'ascolto di artiste come Patti Smith, Janis Joplin, Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Amy Lee o Amalia Rodrigues, giusto per citarne alcune.

Ora vi raccontiamo un siparietto accaduto a The Voice che a noi ha fatto letteralmente gelare il sangue. In una puntata del programma, dopo una buona performance canora di Black Dog dei Led Zeppelin, eseguita da una ragazza che probabilmente valeva qualcosa, Noemi ha chiesto alla ragazza, cercando invano di convincerla di passare nel suo team, se volesse "sperimentare" o se invece fosse intenzionata a rimanere ancorata a quel tipo di musica. E un personaggio del genere dovrebbe giudicare? In base a cosa? Una ragazza porta in quel programma per sottosviluppati un capolavoro di una delle più grandi band della storia dell'Hard Rock, e per tutta risposta si sente ricevere una risposta così demenziale? Ci rendiamo conto che Noemi le ha chiesto di abbandonare un pezzo che ha fatto storia, per sperimentare le sue canzoncine da recita scolastica di fine anno? Ma il "giudice" in questione, è consapevole del significato della parola sperimentare? Noi temiamo di no, così come temiamo che di Blues, visto che si definisce un'appassionata, non ne conosca molto. Molto probabilmente fa parte di quel gruppo di pseudo-critici musicali che pensa che uno come Zucchero faccia del buon e sano Blues.

In conclusione, il nostro consiglio, soprattutto a chi decide di intraprendere un percorso musicale, è quello di suonare nei pub, nei circoli, o ovunque si trovi, e cercare di autoprodursi, pubblicando video su YouTube, senza partecipare a queste buffonate da circo. Potete fare a meno di farvi giudicare da una che negli anni '60 "sconvolgeva" un paese profondamente democristiano con canzoncine come Tuca-Tuca e boiate di questo genere, o da cantanti da sigle di cartoni animati come Max Pezzali, più inutili di un ventilatore in inverno. Continuate a fare la vostra musica. Magari non avrete successo, ma la vostra dignità resterà intatta.

Mente libera, occhi aperti
                                            Lo Sciacallo, Marcus L. Mason