Giovanni Tritemio Fonte: wikipedia.com |
Secondo appuntamento con la rubrica delle biografie dello Sciacallo. Il personaggio su cui vogliamo far luce questo sabato sarà sconosciuto ai più, nonostante la sua importanza, e proprio per questa ragione, gli riserviamo un più che meritato spazio.
Stiamo parlando di Johann Heidenberg, più conosciuto come Giovanni Tritemio. Egli, in ambienti esoterici, ma non solo, è considerato uno dei più importanti studiosi di occulto della storia, nonché uno dei capostipiti dell'arte magica (assolutamente da non confondere con l'illusionismo alla David Copperfield). E' stato anche fonte di ispirazione per uno dei più grandi magus esistiti, Giordano Bruno, che basa il suo De magia mathematica appunto sul lavoro compiuto da Tritemio, in partcolare sulla Steganographia tritemiana.
Ci preme aprire qui una brevissima parentesi; i concetti di mago e di magia vengono troppo semplicisticamente associati, come si accennava sopra, all'illusionismo, ai giochi di prestigio con le carte o all'estrazione del coniglio dal cilindro. Facciamo notare che la parola latina magus contiene la stessa radice del termine magister; quindi il "mago" altri non è che un esperto conoscitore, uno studioso di alto livello, un maestro appunto.
Giovanni Tritemio nacque nel 1462 nella cittadina tedesca di Trittenheim da una povera famiglia contadina. Di natura attratto dalla conoscenza, riuscì nonostante la sua condizione economica a frequentare l'università, dove si specializzò nelle lingue straniere: studiò l'ebraico, il caldeo e il tartaro. Il primo passo che porterà Tritemio a diventare una star nel mondo dell'esoterismo lo compie in questo periodo della sua vita, quando decide di creare, insieme a tre compagni di studio, la Sodalitas Celtica, una sorta di confraternita ante litteram, nella quale ci si occupava dell'approfondimento di materie riguardanti l'astrologia e la cabala. Fu in quest'ambito che prese il nome con cui è passato alla storia, Johannes Trithemius (italianizzato in Giovanni Tritemio).
Il periodo universitario fece scoccare la scintilla, fu solo l'avvicinamento di Tritemio alle arti occulte.
Una volta diventato, a soli ventitré anni, abate dell'abbazia di San Martino di Sponheim, Tritemio poté dedicarsi ad approfondire ulteriormente i suoi interessi. Mise in piedi, infatti, una delle più ricche biblioteche dell'intera Germania, comprendente di più di duemila volumi, tra manoscritti e stampe, e lo fece spendendo soldi suoi.
Si dedicava anche alla crittografia; una delle sue prime produzioni in ambito letterario fu infatti la Polygraphiae libri sex, alla base per la decodificazione dei cifrari a sostituzione polialfabetica, tra i più utilizzati all'epoca e molto diffusi tutt'oggi.
Ma le opere fondamentali, che fanno di Tritemio una tappa obbligatoria per chiunque decida di avvicinarsi al sapere esoterico, sono due. Vediamole nel dettaglio.
La prima, redatta nel 1508, è il De septem secundeis id est intelligentiis sive spiritibus orbes post Deum moventibus, conosciuto più semplicemente come il De septem, basata sugli scritti di un famoso magus medievale, Pietro d'Apona, vissuto nella seconda metà del XIII secolo.L'opera è di natura astrologica e il tema trattato è quello della ciclicità del tempo. Lo studioso Gian Luca Margheriti, nel capitolo che dedica a Tritemio nel suo I personaggi più misteriosi della storia, descrive egregiamente la teoria esposta da Tritemio in questo saggio. Proviamo a riassumerla.
Secondo Tritemio, la storia è suddivisa in veri e propri cicli che si susseguono e si ripetono. Ognuno di questi cicli è composto da sette età, di 354 anni e quattro mesi ciascuna. Un angelo connesso con un pianeta è a capo di ogni età. Abbiamo: Orisiele abbinato con Saturno, Anaele con Venere, Zaccariele con Giove, Raffaele con Mercurio, Samaele con Marte, Gabriele con la Luna e Michele con il Sole.
Tritemio inoltre calcola anche la possibile data della creazione del mondo, avvenuta il 15 marzo del 5027 A.C. Secondo questa elaborazione, lui sarebbe vissuto nell'età presieduta da Samaele, mentre la nostra avrebbe come supervisore Michele.
Tritemio sostiene che ognuna di queste età avesse delle particolari caratteristiche, che chiaramente si sarebbero riproposte tutte le volte, essendo il mondo impostato in maniera ciclica. La nostra, che terminerà nel 2233, data della seconda venuta di Cristo sul nostro pianeta, sarà segnata dalla rinascita dei culti pagani, dall'estinzione della monarchia, e da un forte sviluppo in campo tecnologico e scientifico.
La seconda opera, che non ci possiamo esimere dal citare e illustrare, concerne l'ambito esoterico, e si tratta della celebre e sopracitata Steganographia. Essa consta di otto volumi riguardanti la creazione e l'utilizzo di linguaggi magici atti a comunicare senza messaggeri o simbolismi.
Si racconta che egli stesso, dopo aver terminato la redazione del testo, lo giudicò troppo pericoloso per l'umanità, almeno per quel periodo, e cercò di distruggerlo.
Mathias Becker ne pubblicò una piccola parte nel 1606, ma finì immediatamente, senza troppe sorprese, nell'Indice dei Libri Proibiti della Santa Inquisizione, dove rimase fino al 1930.
Purtroppo non avremo mai a disposizione una copia completa di questa monumentale opera, ma lo stesso Tritemio fa comprendere che all'interno di essa aveva già sviluppato le basi di arti magiche tra le più raffinate, come linguaggi in codice non decifrabili e tecniche di condizionamento del pensiero e della volontà come l'ipnosi.
La potenza delle opere di Tritemio spaventò i suoi confratelli, che chiesero e ottennero il suo allontanamento da Sponheim. Fu spostato quindi a Wurzburg, dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1516.
Abbiamo voluto raccontare la storia di Giovanni Tritemio non perchè riteniamo che tutto ciò da lui teorizzato corrispondi a realtà, ma per far comprendere quanto fosse visionario (e non in accezione negativa) e avanti nei tempi quest'uomo. E' possibile che ciò a cui ha portato la sua opera sia più importante dell'opera stessa, ma resta il fatto che Tritemio ha aperto un mondo talmente vasto, che ancora oggi non abbiamo finito di esplorare. Anzi, probabilmente non abbiamo nemmeno cominciato.
Chiaramente, tutto questo, lo ha condotto dritto nel dimenticatoio della storia ufficiale.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L.Mason