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giovedì 28 gennaio 2016

IL COMPLOTTISMO E LA DITTATURA DEL PENSIERO: DUE FACCE DELLA STESSA SOCIETA'


fonte: youtube.com

Premetto immediatamente che l'impostazione di questo pezzo sarà differente dal solito. Si tratterà sostanzialmente di uno sfogo, di sviscerare un pensiero che ha un forte bisogno di essere espresso.
Parlerò in prima persona: io sono Marcus Mason, e dietro questo nome potrebbe nascondersi qualunque cosa: una persona o più persone, un uomo o una donna, un adolescente o un professore universitario, oppure un operaio o una casalinga. Non è importante, è l'ultimo dei problemi.
Vi voglio raccontare una mia esperienza: qualche giorno fa, mi trovavo a parlare con una persona a me vicina, e mi ha colpito molto un discorso che questa persona ha fatto. Sosteneva che tutti quelli che si occupano di ciò di cui io mi occupo, ovvero un approfondimento sotto una luce diversa dei temi di attualità, della nostra storia e delle nostre origini, si attaccano sempre alle solite tesi complottiste. Pensano di avere in mano la verità assoluta, con atteggiamento superbo e quasi vanaglorioso. Quindi solitamente non dà molta fiducia alle parole di questi siti.
Vedete, questa persona, che io reputo intelligente, è però vittima inconsapevole di quel processo di indottrinamento che io definisco "dittatura del pensiero". Chi detiene il controllo dell'informazione (ovviamente non sono i telegiornali, ma che ve lo dico a fare?) da sempre pone in atto un'opera di convincimento nei confronti della popolazione. L'obiettivo è fare sì che la gente venga a conoscenza degli avvenimenti che accadono intorno a lei nella maniera giusta, edulcorati per bene, oppure completamente stravolti, o addirittura che non ne venga nemmeno a conoscenza. Sono ben accorti nel far trapelare le notizie giuste e lo fanno sempre attraverso i medesimi metodi.
Ovviamente, pur con tutto il potere immaginabile a disposizione, 7 miliardi di persone sono difficili da mettere a tacere. Qualcuno che lotta e scalpita per diffondere la verità ci sarà sempre, specialmente oggi che i mezzi di comunicazione di massa sono alla portata di chiunque. Quindi ogni individuo è potenzialmente in grado di reperire le informazioni veritiere, se va a cercare nei posti giusti e tramite le fonti giuste. E allora qual è la soluzione? Molto semplice, il cosiddetto debunking. Esso si articola in due fasi: io le chiamerò infestazione e discredito.
Che cos'è l'infestazione? Prendiamo ad esempio, per capire meglio, gli avvistamenti di UFO che si sono registrati numerosi a partire dal secondo dopoguerra. Noi sappiamo che qualcosa di strano è accaduto (vi rimando al mio articolo in proposito, pubblicato qualche giorno fa). Ebbene, i debunkers creano ad arte decine di avvistamenti palesemente falsi, non credibili, pieni di falle, affinché l'opinione pubblica si convinca che l'intera questione UFO sia un'enorme bufala, e che gli avvistamenti reali si confondano nel mare delle menzogne, tanto che più nessuno ci fa caso. Questa è la perfetta infestazione: condire la verità con una dose massiccia di bugie, rendendo la verità stessa non più distinguibile.
La seconda fase è il discredito: si tratta della diffusione di falsità su qualsiasi persona che si occupi alacremente della ricerca della verità. Anche qua facciamo un esempio concreto. Tra gli argomenti di cui mi occupo nel blog, avete potuto notare che c'è la Bibbia. La mia fonte principale in merito sono gli studi del prof. Mauro Biglino, già più volte citato. Le voci sull'affiliazione alla Massoneria di Biglino non si contano più sulla rete, come se questa cosa attribuisse al suo lavoro un'aura di inverosimiglianza o lo rendesse non più plausibile. Il fatto di essere, o di essere stato, massone, farebbe di Biglino un falso profeta (cito commenti che ho letto personalmente), un uomo a cui è stato dato il compito di condurre le persone verso l'ateismo e quindi, l'Anticristo. Follia pura.
Capite, quindi, che tutti noi, che non crediamo alle versioni ufficiali, ribadisco, non per partito preso, ma perché, in svariati casi, assolutamente incongruenti, siamo catalogati come complottisti da quattro soldi, che ci nascondiamo nelle dietrologie per combattere la nostra frustrazione per una mancata posizione soddisfacente all'interno del tessuto sociale (qui cito il CICAP).
Se posso dire la mia, noi siamo tra i pochi che hanno proprio il coraggio di non nascondersi.
Questa volta più che mai,

Mente libera, occhi aperti
                                               Lo Sciacallo, Marcus L.Mason

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