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domenica 6 marzo 2016

LA BIBLIOTECA DELLO SCIACALLO: "LA CITTA' DEL SOLE" DI TOMMASO CAMPANELLA


                                      Ritratto di Tommaso Campanella, fonte: Wikipedia

Ritorna il consueto appuntamento domenicale con la biblioteca dello Sciacallo. Oggi vi proponiamo "La città del Sole", un'opera filosofica scritta nel 1603 dal frate domenicano Tommaso Campanella. L'edizione originale fu redatta in volgare fiorentino, ma più tardi fu tradotta anche in latino. Prima di raccontarvi l'opera, tracciamo una breve biografia dell'autore. Tommaso Campanella, nato Giovan Domenico Campanella, noto anche con lo pseudonimo di Settimontano Squilla, è nato a Stilo (in provincia di Reggio Calabria) il 5 settembre 1568 ed è morto a Parigi il 21 maggio 1639. Personaggio irrequieto, entrerà nell'Ordine domenicano non per una mera vocazione religiosa ma per sfuggire alla miseria, assumendo il nome Tommaso in onore di san Tommaso d'Acquino (1225-1274). Il giovane Campanella, esattamente come Marcus L. Mason, digerisce malvolentieri i dogmi, e decide quindi di scavare più affondo, immergendosi così nelle letture di Aristotele, Platone, Plinio, Galeno, degli stoici e di molte altre grandi menti della storia dell'umanità, compresi gli arabi. Ma fu lo studio del "De rerum natura iuxta propria principia" del cosentino Bernardino Telesio a illuminarlo: scoprì che i misteri della natura potevano essere indagati da ogni singolo uomo attraverso l'osservazione e l'uso della ragione. Tra le opere più famose si possono citare la "Philosophia sensibus demonstrata", il "De sensum rerum et magia", ma soprattutto "La città del Sole", di cui vi parleremo tra poco.

Subì più di sei processi, tanto da arrivare a scontare circa 30 anni di carcere (27 dei quali passati a Napoli): il primo processo fu intentato subito dopo la pubblicazione della Philosophia sensibus demonstrata. Venne arrestato la prima volta dalle guardie del nunzio apostolico con l'accusa infamante di pratiche demoniache. Riuscì tuttavia a salvarsi dalle torture fingendosi pazzo, ma per tutta la vita dovette vedersela con l'Inquisizione cattolica, che lo tormenterà fino a quando, nel 1634, una nuova ondata di persecuzioni in Calabria lo spinse a fuggire in Francia, dove fu accolto e protetto dal cardinale Richelieu e finanziato dal Re. Morì a Parigi nella data predetta da lui stesso in gioventù (del resto, era un Rosacroce). Vediamo ora l'opera.

Si tratta di un trattato di carattere utopistico, ispirato alla Repubblica di Platone, e presentato sotto forma di dialogo fra due personaggi: l'Ospitalario, cavaliere dell'Ordine di Malta (ordine che esiste tuttora) e il Genovese, nocchiere di Colombo. E' proprio quest'ultimo che racconta all'Ospitalario di aver scoperto una società perfetta nell'isola di Taprobana. Questa città è a forma circolare e si trova su un colle: è costituita da sette mura che prendono il nome dei sette pianeti. E' inespugnabile, poiché ogni girone è fortificato. Ogni girone rappresenta una sfera di sapere; i "solari" lavorano solamente quattro ore al dì, dopodiché spendono il resto del tempo in attività ludiche. In questa società non esiste la proprietà privata, né egoismi e guerre, e la società è controllata da un gruppo di persone dette "offiziali", ognuno per ogni virtù: c'è quello della Liberalità, della Castità, e così via. I bambini vengono separati dai genitori sin dall'età di tre anni, per essere istruiti dai maestri: i bambini acquisiscono il sapere attraverso l'esperienza diretta sul campo. La scuola, infatti, non si svolge al chiuso, perché secondo Campanella l'istruzione non deve essere imposta.

Per quanto riguarda la religione, anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di spiritualità, i solari non credono nell'inferno né ad alcuna punizione divina, ma credono nell'immortalità dell'anima. Nonostante la religione degli abitanti sembri assomigliare a quella cattolica, a differenza di quest'ultima, i solari rispettano al pari di Gesù anche personaggi come Osiride, Maometto, Zeus e Mosè. Il potere temporale e spirituale è detenuto dal Principe Sacerdote, chiamato anche Sole o Metafisico. Questi, oltre ad essere saggio, deve avere più di 35 anni d'età. Gli assistenti del principe sono tre: Sin (Sapienza), Pon (che si occupa della pace e della guerra) e Mor (ovvero l'Amore, che si occupa di procreazione).

Dal testo emerge una visione politica di stampo socialista: i Rosacoce, infatti, sono i precursori di questa ideologia politica. L'autore calabrese descrive dettagliatamente ogni figura, presentandola in ogni sua caratteristica. La città del Sole è un testo che vi consigliamo non solo perché è di una bellezza oggettiva, ma specialmente per i temi trattati, assolutamente attuali, e per le soluzioni che, seppur utopistiche, risultano affascinanti e condivisibili.

Mente libera, occhi aperti
                                          Lo Sciacallo, Marcus L. Mason