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mercoledì 4 maggio 2016

L'ACQUA AI PRIVATI, L'ENNESIMO TRADIMENTO DI STATO: MA IL PARERE DEI CITTADINI CONTA DAVVERO?


                                              Fonte foto: Wikipedia

L'astensione al Referendum delle trivelle ha causato non poche reazioni nell'opinione pubblica. C'è chi accusa gli italiani di menefreghismo, chi di mancanza di rispetto civico, ecc. C'è però anche chi ha votato, un po' per dovere, o forse un po' per abitudine, e chi invece perché glielo ha detto il babbo, attivista per una giornata, e, nei giorni precedenti al voto, rivoluzionario da tastiera, con tanto di condivisioni di post inneggianti al voto sul proprio profilo Facebook. C'è anche chi non è andato a votare. Vuoi per mancanza di motivazioni, vuoi perché in disaccordo con il quesito referendario o forse perché di questo referendum non gliene importava proprio nulla, giusto per usare un francesismo. C'è poi chi non vota perché crede che la democrazia "a comando" sia profondamente ingiusta, e chi è incazzato nero perché sognava la pensione e invece con la Fornero si ritrova a lavorare per chissà quanti anni ancora, negando così l'accesso dei giovani al mondo del lavoro.

Non sta a noi giudicare quale dei due comportamenti sia stato corretto, ma un appunto ci teniamo a farlo. Il 21 aprile, alla Camera dei Deputati, è andata in scena l'ennesima pagina vergognosa della nostra storia. In quella data, infatti, "a umma a umma", come dicono a Napoli, i nostri cari rappresentanti, perché per chi se ne fosse dimenticato, teoricamente, il loro dovere sarebbe quello di servire il popolo che li ha eletti (ma in fin dei conti in questo caso si può fare un eccezione visto che manca questo requisito), hanno delegittimato l'opinione espressa dal popolo italiano nel Referendum del 12-13 giugno 2011. In sostanza, il nostro amico Renzi, ha deciso che il servizio idrico deve rientrare nel mercato, in barba al parere espresso dal popolo cinque anni or sono, dato che si tratta di un bene di "interesse economico" e, per tale motivo, è strettamente necessario ricavarne profitto.

Ma come sono arrivati a questa decisione? Come spiegato in un esaustivo articolo pubblicato sul blog coscienzeinrete.net, i nostri simpatici rappresentanti hanno dovuto snaturare la legge d'iniziativa Popolare del 2007, che i Comitati dell'acqua erano riusciti a portare, seppur con molta fatica, alle soglie del Parlamento. Bene, lo scorso anno era approdata alla Commissione Ambiente della Camera, ovviamente dopo aver subito modifiche consistenti, dovuti agli interventi del duo d'attacco Renzi-Madia. Dovete sapere, che il testo approvato, obbliga tutti i Comuni a consegnare l'acqua ai privati. "Vota SI per evitare che l'acqua venga privatizzata!", ve lo ricordate tutti questo slogan, vero? Ecco, per magia è tutto svanito. E sapete chi ha votato il testo? Il Partito Democratico e la Destra, per un totale di 243 deputati; 129 i contrari, appartenenti al Movimento Cinque Stelle, e Sinistra Italiana. Noi ve lo diciamo, così, giusto per informazione, poi alle prossime urne, se ci andrete, saprete voi chi scegliere.

Sempre secondo coscienzeinrete, Renzi sarebbe intenzionato a regalare l'acqua a quattro multiutilities italiane: Iren, A2A, Hera e Acea. Ci uniamo anche noi all'appello del blog, chiedendo al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale di far rispettare il parere dei cittadini espresso col Referendum. Una chiosa finale: voi che avete insultato le persone che non si sono recate alle urne, siete ancora dello stesso avviso? E se avessero ragione loro? Ora Renzi chiede ai cittadini di votare al prossimo Referendum, dimostrando una sfacciataggine non indifferente. A questo punto riteniamo sia evidente che il sistema è proprio una presa per i fondelli. Riflettete.

Mente libera, occhi aperti
                                          Lo Sciacallo, Marcus L. Mason