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giovedì 26 maggio 2016

QUANDO LA MUSICA È ARTE: LONDON CALLING, IL CAPOLAVORO DEI CLASH


                                   I Clash in un concerto a Oslo nel 1980, fonte foto: Wikipedia

Sulle pagine de Lo Sciacallo si torna a parlare di musica. Se la volta scorsa vi avevamo parlato del decadimento musicale portato avanti con conseguenze drammatiche dai vari talent show musicali (X Factor e The Voice su tutti), quest’oggi si torna invece a sorridere, presentandovi uno degli album che hanno fatto la storia della musica rock: stiamo parlando di London Calling, dei Clash, una delle band storiche del movimento Punk. Attivi dal 1976 al 1986, i Clash furono uno dei gruppi simbolo del movimento Punk britannico, insieme ai Sex Pistols; a differenza di quest’ultimi, nati da un’operazione commerciale per conto del vecchio manager dei New York Dolls, Malcolm MacLaren, sono riusciti ad esplorare generi come il Reggae, lo Ska e il Dub, mescolandoli alla loro musica e creando così uno stile proprio, unico, dimostrando grande creatività e varietà, a differenza di altri colleghi (come i già citati Sex Pistols).

La band, la cui formazione principale era composta da Joe Strummer (voce e chitarra ritmica), Mick Jones (chitarra solista, voce), Paul Simonon (basso, voce) e Nick Headon alla batteria, ha creato negli anni un sound diverso rispetto a quello tipico del Punk, rude e "sporco". Col tempo emersero delle divergenze all'interno del gruppo: Headon lasciò la band nel 1982, seguito l’anno successivo da Jones. L’abbandono di Jones segnò uno spartiacque per il gruppo, che non riuscirà più a raggiungere i livelli precedenti, fino allo scioglimento definitivo nel 1986. I principali autori erano Strummer, il leader della band, e Jones. Un altro aspetto che li differenziava da band come i Sex Pistols era il messaggio sociale e politico contenuto nei loro testi: i Clash rifiutavano il Nichilismo espresso dalla maggior parte dei gruppi Punk, esprimendo un’ideologia politica marcatamente marxista.

In dieci anni di attività, i Clash hanno prodotto capolavori inestimabili, rimasti indelebili nella storia della musica Rock. Oggi vi parliamo di London Calling, un album epico datato 1979, in cui per la prima volta, come dichiarato da “Tooper” Headon, ogni membro della band ha dato il proprio contributo alla realizzazione del disco. Si tratta di un disco eterogeneo, non propriamente Punk, quanto piuttosto caratterizzato da una commistione di generi, in perfetto stile Clash, senza però abbandonare le proprie radici.

L’album si compone di 19 tracce: tra le più famose possiamo citare London Calling, Spanish Bomb, Train in Vain e The Guns of Brixton, a nostro modesto avviso, il capolavoro del gruppo, scritto interamente dal bassista, Paul Simonon, residente proprio nell’omonimo quartiere londinese, un quartiere il cui contesto è dominato da droga e povertà, e dove tutti hanno avuto a che fare con la polizia almeno una volta nella loro vita. In London Calling, invece, Strummer si diverte a raccogliere tutte le profezie apocalittiche che riguardavano la capitale britannica. Sono tante le influenze musicali che hanno portato alla creazione del sound dell'album: dal Rockabilly, al Jazz, fino ad arrivare al già citato Reggae. Il disco è una bomba e, come ogni capolavoro, resta attuale tutt’oggi, sia per quanto riguarda il contenuto musicale sia per quanto espresso nei testi. Qui sotto vi proponiamo un estratto dell'album: Guns of Brixton. Buon ascolto.



                                        Youtube, Skejd Bording                                    

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