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sabato 6 febbraio 2016

EMANUEL SWEDENBORG: IL MISTERO DELLA "CHIAMATA" CHE RIVOLUZIONA L'ESISTENZA



Emanuel Swedenborg  fonte: wikipedia

Chi ha iniziato a seguirci si sarà certamente accorto del fatto che non siamo esattamente seguaci di qualunque istituzione religiosa, in quanto siamo fortemente a favore di un libero pensiero che va chiaramente in netto contrasto con il dogmatismo dei culti.
Questo però non significa assolutamente che non pensiamo che esista una vita spirituale, anzi la riteniamo fondamentale. Vivere in armonia con la propria spiritualità aiuta ad avere una maggiore consapevolezza di sé, del mondo che ci circonda, indispensabile per un'esistenza serena.
Si tratta della parte più intima, imperscrutabile e misteriosa di noi, dove difficilmente facciamo entrare gli altri. E non si può negare che il mistero che aleggia intorno alla spiritualità non attiri l'interesse di chiunque, come noi, ama approfondire ogni aspetto dell'uomo antico e moderno.
E ci incuriosisce enormemente comprendere come uno degli scienziati più celebri della sua epoca, conosciuto e stimato a livello internazionale, sia arrivato a rinnegare i suoi primi cinquantasei anni di vita per dedicarsi interamente al misticismo: stiamo parlando dello svedese Emanuel Swedenborg.

Swedenborg nacque a Stoccolma nel 1688 da un importante ecclesiastico della corte del re di Svezia, Carlo XI. Nonostante avesse sviluppato una forte religiosità già in gioventù, sotto l'influenza degli insegnamenti del padre, in seguito se ne distaccò, appassionandosi invece alle materie scientifiche e tecniche. Si spostò in Inghilterra per completare il suo percorso di studi, dove, grazie alle sue indubbie capacità, entrò velocemente a far parte della Royal Society, dove venne in contatto con scienziati del calibro di Isaac Newton e Edmund Halley (lo scopritore della celeberrima cometa). In questi anni si perfezionò in quasi tutti i campi dello scibile umano, aggiungendo al suo bagaglio culturale anche la conoscenza di ben undici lingue.
Una volta tornato in Svezia, divenne in breve l'uomo di scienza più influente a corte grazie allo sviluppo di numerosi suoi progetti personali tra cui pompe, chiuse, gru, forni, ponti e vari strumenti per la guerra. Il re gli conferì la prestigiosa carica di Assessore al Collegio delle Miniere. Nei trent'anni che seguirono Swedenborg accrebbe ulteriormente la sua fama attraverso la pubblicazione di decine di studi (tutti in latino) inerenti a praticamente ogni ramo della scienza. Va sottolineato che rimase sempre credente e molto voglioso di approfondire le questioni relative alla sua religione.

Abbiamo terminato il nostro breve excursus che ci è servito per inquadrare meglio il personaggio. Abbiamo potuto notare che si trattava di un uomo totalmente realizzato, intelligentissimo, che dalla vita tutto aveva avuto.
Ebbene, questa vita cambiò bruscamente e repentinamente il giorno di Pasqua del 1744.
Quella notte, raccontò poi lo stesso Swedenborg, gli apparve in sogno un uomo che sosteneva di essere niente meno che Dio, che lo aveva scelto come nuovo tramite per trasmettere il suo messaggio alle genti. Il viaggio mistico attraverso il quale Dio lo condusse gli dono la facoltà, da quel momento in poi, di assistere, da sveglio, a tutto ciò che avveniva nel mondo spirituale dialogando con angeli e spiriti.
In seguito a questo momento fondamentale della vita di Swedenborg, egli decise di dare le dimissioni da ogni carica pubblica per potersi interamente dedicare alla sua nuova missione. Aveva anche delle visioni durante le ore che passava in meditazione, ma con una particolarità: non finiva mai in stato di estasi o trance come invece raccontano la maggioranza dei mistici, ma rimaneva perfettamente cosciente, tanto che una volta terminata l'esperienza extra-sensoriale, trascriveva interamente e senza mai correggere alcunché, la conversazione appena sostenuta con l'entità ultraterrena.
La missione di Swedenborg consisteva, come abbiamo detto, nella diffusione del messaggio divino: la compì attraverso la pubblicazione di decine di testi a carattere puramente spirituale.
Il più rilevante e anche il più celebre è senza dubbio Arcana Coelestia (letteralmente "Segreti Celesti"), composto tra il 1746 e il 1747.
In quest'opera Swedenborg sostiene che l'universo altro non sia che un armonico insieme di mondi che chiama "Grand'Uomo". Lo paragona al corpo umano: un gruppo di miliardi di piccole entità che lavorano per garantire il buon andamento generale. Swedenborg è quindi un forte sostenitore della teoria della vita su altri pianeti, due secoli prima di George Adamski (a cui presto dedicheremo una biografia).
Egli è convinto inoltre che l'uomo sia fautore del proprio destino dopo la vita terrena nel cosiddetto mondo spirituale: dipenderà se in vita si è stati un elemento "costruttivo" o "distruttivo". Pensiero in netta opposizione al fatalismo teorizzato dal Padre della Chiesa Sant'Agostino. Il passo successivo è però la vera rivoluzione: Swedenborg infatti afferma che in quel mondo l'uomo acquisisca sì un corpo "spirituale", dotato però di membra e memoria. In questa sorta di Purgatorio, l'individuo ha la possibilità di redimersi.
E' da sottolineare che la svolta mistica di Swedenborg non recò all'uomo alcun genere di beneficio; chiaramente, perse ogni tipo di credibilità come scienziato, ma si mise in aperto contrasto anche con la Chiesa Luterana di Svezia, che condannò tout court le sue innaccettabili affermazioni.

Vogliamo approfondire anche un altro aspetto dello Swedenborg mistico: le sue qualità di veggente e spiritista. Ci sono almeno due episodi significativi che tutte le biografie del sensitivo svedese riportano; li citiamo pedissequamente anche in questa sede.
Il primo avvenne nel 1762 ad Amsterdam. Mentre si trovava in compagnia di diverse persone, Swedenborg improvvisamente si rabbuiò e fece come una smorfia di dolore. Sosteneva che lo zar di Russia Pietro III fosse appena morto in carcere per strangolamento. Il giorno dopo arrivò la conferma che aveva ragione: lo zar era davvero morto e proprio nel momento della smorfia di Swedenborg.
Il secondo aneddoto riguarda lo Swedenborg spiritista e a raccontarcelo è niente meno che l'illustre filosofo Immanuel Kant. Riguarda la vedova dell'ambasciatore olandese a Stoccolma, Madame de Marteville. Poco dopo la morte del consorte, alla donna fu sollecitato il pagamento di un servizio d'argento acquistato dall'ambasciatore prima della dipartita. La donna era certa che il conto fosse già stato saldato, ma non rammentava dove conservasse la ricevuta. Si affidò dunque a Swedenborg, che indicò con sicurezza un mobile al primo piano, nel quale la donna aveva però già guardato invano. Egli la tranquillizzò, perché il marito gli aveva rivelato l'esistenza di un cassetto segreto in quel mobile, dove la signora trovò l'agognato documento. I testimoni oculari, interpellati da Kant, confermarono in toto la storia.

Emanuel Swedenborg morì nel 1772, a ottantaquattro anni. La sua filosofia influenzò innumerevoli pensatori dei secoli successivi da Goethe a Baudelaire, fino a Elizabeth Browning e persino allo psicanalista Carl Gustav Jung, che riprende soprattutto il concetto swedemborghiano di "Grand'Uomo" in più di un'occasione. E' oggi addirittura attiva una Chiesa ufficiale ispirata al pensiero di Swedenborg: la Church of New Jerusalem, negli Stati Uniti.

La laicità che noi appoggiamo apertamente non ci deve chiudere la mente. L'interpretazione mistica delle Scritture e dell'aldilà non è certamente condivisa da chi scrive, ma è innegabile che Swedenborg avesse delle qualità assolutamente fuori dal comune, e che sia stato un pensatore fondamentale del suo tempo. che ha lottato per il bene e per la pace. Non ha avuto esitazioni nello staccarsi dalla dottrina ufficiale perché credeva fermamente nelle sue idee, e nella libertà di professarle. Per noi, è abbastanza.

Mente libera, occhi aperti
                                               Lo Sciacallo, Marcus L.Mason