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Nel 1992 il giudice paraguaiano José Augustìn Fernàndez rinvenne in una stazione di polizia di Asunciòn quelli che successivamente sarebbero stati denominati "Archivi del Terrore".
Contenevano dettagliate informazioni concernenti la terribile sorte subita da migliaia di cittadini sudamericani tra gli anni 70 e 80; 50.000 le persone uccise, 30.000 i desaparecidos 400.000 gli imprigionati. La sorpresa arrivò nel momento in cui ci si rese conto che questi crimini erano stati perpetrati dai servizi segreti e dagli eserciti di Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia e Brasile.
La supervisione era ovviamente ad opera degli Stati Uniti, attraverso la CIA, che si servì di qualsiasi partito politico, movimento insurrezionalista di estrema destra o di guerriglia esistente sui territori in questione per reprimere, nel sangue se necessario, ogni governo anche democraticamente eletto, ma di ideologia socialista o filo-comunista. Il caso più eclatante è chiaramente quello del Cile e del colpo di stato di Augusto Pinochet, che l'11 settembre 1973 rovesciò l'esecutivo socialista di Salvador Allende, che sembra si suicidò nel Palazzo della Moneda, a Santiago.
Alla metà degli anni Settanta il governo americano, allora nelle mani del presidente Richard Nixon e del suo influente Segretario di Stato Henry Kissinger, controllava tramite regimi dittatoriali fantoccio praticamente tutta l'area latino-americana. L'opposizione sovversiva era però dilagante e una soluzione per placare la ribellione popolare andava trovata.
Prese quindi forma "l'Operazione Condor". Nel 1973, durante la Decima Conferenza degli Eserciti Americani, fu il generale brasiliano Breno Borges Fortes a suggerire una collaborazione tra i servizi segreti dei differenti regimi per localizzare, catturare e neutralizzare ogni singola cellula comunista che operasse nell'ombra. Pochi mesi dopo, nel febbraio del 1974, l'incontro tra i capi di ciascuna singola forza di polizia segreta, coordinati da Manuel Contreras, numero uno della DINA, la polizia di Pinochet, diede il via all'operazione.
Se secondo la versione ufficiale, gli obiettivi del piano Condor erano in larga misura piccoli gruppi armati di oppositori dei regimi dittatoriali imperanti, la verità è ben diversa e molto più atroce.
Ci si accanì senza alcuna remora su qualunque individuo che esercitasse il suo diritto di libertà di opinione e di pensiero. Non vennero risparmiati studenti e docenti universitari, giornalisti non di regime, intellettuali in genere, che subirono ogni forma di tortura e di sevizie (è ancora tristemente nota Villa Grimaldi, a Santiago, luogo simbolo della feroce repressione operata da Pinochet).
Ma non era tutto; spesso e volentieri divenivano vittime anche i familiari e i conoscenti più intimi dei cosiddetti sovversivi.
Abbiamo detto che la CIA svolse un ruolo di fondamentale importanza nella realizzazione dell'Operazione Condor. Vediamo in cosa esso si concretizzò.
Innanzitutto, furono essenziali gli aiuti economici degli statunitensi che permisero ai regimi di disporre delle migliori armi e tecnologie del periodo, oltre che di un adeguato addestramento, fornito anch'esso dagli americani. Controllarono e supportarono attivamente anche organizzazioni repressive di stampo decisamente fascista, tra le quali si ricorda Patria y Libertad in Cile.
La CIA scelse di collocare il quartier generale per l'Operazione Condor in Centro America, e precisamente a Panama, dove organizzò una base di smistamento di uomini, materiali e informazioni tra i vari apparati di intelligence. Pare fu qui che nacque l'idea dei "voli della morte", che saranno ampiamente utilizzati specialemente in Argentina durante la dittatura militare di Jorge Videla (ne parleremo nel prossimo appuntamento con il cinema su Lo Sciacallo, quando ci occuperemo di Garage Olimpo).
Queste sono pagine di storia vergognose, che vengono troppo spesso taciute o poco raccontate. Non c'è da parte nostra alcun intento di supportare una specifica parte politica, ma solamente quello di denunciare e di ricordare, perché crediamo ce ne sia ancora bisogno, che questi fatti sono avvenuti, che sono stati calpestati tutti i diritti sociali, politici e umani di persone che avevano la sola colpa di voler vivere alla luce del sole, in un paese che non fosse schiavo degli interessi economici e di potere di potenze superiori. E tutto ciò è stato commesso mettendo in campo una crudeltà, una ferocia e una spietatezza che appartengono al lato peggiore e più iniquo dell'animo umano.
Dopo la scoperta di Fernàndez, i tribunali internazionali hanno fatto il loro corso.
Nel 1997, l'ex dittatore del Paraguay Alfredo Stroessner è stato condannato dal tribunale dell'Aia per crimini contro l'umanità ed ha vissuto i suoi ultimi anni in esilio a Brasilia.
Nel 2001 un tribunale federale argentino ha emesso un mandato internazionale di cattura per il dittatore boliviano Hugo Banzer, ritenuto responsabile della scomparsa di 33 prigionieri politici suoi connazionali.
L'ex capo del regime militare cileno Augusto Pinochet è deceduto nel 2006, mentre era detenuto durante lo svolgimento del suo processo per crimini contro l'umanità. E potremmo anche proseguire.
Un'ultima curiosità: sapete chi fu insignito nel 1973 del Premio Nobel per la Pace? Nientepopodimeno che il Segretario di Stato americano, Henry Kissinger.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L.Mason