Cari amici e lettori de Lo Sciacallo, anche quest'oggi si torna a parlare di musica. La volta scorsa vi abbiamo parlato di Animals, un album dei Pink Floyd datato 1977. Oggi, invece, vi proponiamo una canzone di Stevie Wonder, "Superstition", tratta dall'album Talking Book, pubblicato dalla Motown nel 1972, Il disco vede Wonder alle prese con sonorità più personali, in netto contrasto rispetto ai lavori precedenti, più mainstream. Tanti sono gli ospiti speciali presenti all'interno del disco: Jeff Beck, Ray Parker Jr e Buzz Feiten alle chitarre e David Sambom al sassofono.
Prima di presentarvi la canzone, come di consueto, una breve biografia dell'artista. Stevie Wonder, al secolo Steveland Hardaway Judkins, nasce a Saginaw, nel Michigan, il 13 maggio del 1950. Cieco dalla nascita, l'artista americano è considerato uno dei maggiori interpreti della black music, in particolare del Soul e dell'R&B, oltre che dello Smooth Soul, sottogenere della musica soul caratterizzato dall'influenza del Funk. Come tanti grandi artisti del suo tempo, Stevie Wonder è un polistrumentista: è capace infatti di suonare, oltre al pianoforte e all'armonica da bocca, anche il basso, le tastiere, la batteria e altri strumenti a percussione.
Ma la grandezza di Wonder è tale da renderlo affascinante anche al di fuori dei confini della musica nera, divenendo fonte di ispirazione anche per molti artisti rock (così come è stato per l'artista funk James Brown). Ed è proprio con la pubblicazione di Takling Book che Wonder amplia il suo pubblico fino raggiungere i palati forti tipici degli amanti del Rock 'n' Roll. Tra i suoi marchi distintivi, si possono citare l'uso dei bassi sinth, dl clavinet, e la sovraincisione delle sue stesse voci atte a creare un effetto multiplo di voci soliste.
SUPERSTITION: in origine il brano era stato inciso per Jeff Beck, ma l'insistenza del suo manager gli fece cambiare idea, e all'ex chitarrista degl Yardbirds, che all'epoca aveva fondato il suo gruppo "Jeff Beck Group" gli venne offerto Cause We've Ended As Lovers. Celebre l'attacco di batteria che dà inizio al brano: questa fu suonata dallo stesso Wonder, mentre il sassofono da Trevor Laurence. Gli altri suoni furono creati da Malcolm Cecil e Robert Margouleff tramite l'ausilio dei sintetizzatori. La canzone fu utilizzata da diversi registi come colonna sonora per i loro film: tra questi, John Carpenter, che utilizzò il brano per "La Cosa".
Nel testo vengono citate diverse superstizioni e il consiglio che dà Wonder è chiaro: "Quando credi in cose che non capisci allora soffri. La superstizione non è la soluzione". Un messaggio che lo Sciacallo sottoscrive in pieno, perché l'ignoranza, purtroppo, è un terreno fertile per certi tipi di condizionamenti. State in guardia da questo tipo di fenomeni: i miracoli, la sfortuna e la fortuna sono gli strumenti magici che il potere (Chiesa Cattolica compresa), usa contro di noi. Restiamo vigili. Di seguito trovate un video con la canzone e la sua traduzione.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L. Mason