Peccato Originale e cacciata dal Paradiso Terrestre, di Michelangelo Buonarroti (1510) fonte: wikipedia.com |
Per continuare degnamente l'articolo introduttivo sulla Bibbia di un paio di giorni fa, oggi ci addentriamo nella questione della "Creazione". Scopriremo ben presto che il termine è improprio.
Partiamo dalla versione, per così dire, canonica, secondo la quale, in Genesi 1,2 "In principio Dio creò il cielo e la terra". Il versetto originale ebraico recita "Elohim bara bereshit". E' necessario fare una premessa; chiunque si sia adoperato a studiare l'ebraico, la lingua in cui la Bibbia è scritta, è sicuramente a conoscenza del fatto che NON esiste in quell'idioma un termine che esprima il concetto di Dio. La parola Elohim non è traducibile, nessuno sa cosa voglia dire. Tradurla con Dio è un'operazione quantomeno arbitraria.
Andiamo oltre; la sorpresa vera arriva quando si viene a sapere che non esiste nemmeno, in ebraico, il corrispondente del verbo "creare". Bara infatti, nella maggioranza dei casi in cui è utilizzato, significa semplicemente modificare, intervenire su qualcosa di già presente. Ed in effetti, è quello che gli Elohim nel racconto biblico hanno fatto.
I detrattori potranno sostenere che queste mere (anche se poi mica tanto) questioni linguistiche non siano sufficienti a mettere in dubbio la tradizione che viene tramandata, servendosi della Bibbia, da millenni. Facciamo finta che abbiano ragione, e quindi entriamo ulteriormente nel dettaglio. Leggiamo dalla Genesi 1, 26 e segg. in merito alla "creazione" dell'uomo:
"E Dio (Elohim) disse: "Facciamo l'uomo a nostra
immagine e somiglianza (...)
Dio (Elohim) creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò".
Non trovate che ci sia qualcosa di strano? Ricordiamo che la parola Elohim è plurale (possiede anche due forme al singolare, El e Eloah), quindi non si comprende come mai in ben tre casi si utilizzi un verbo al singolare. Questa è una traduzione falsa, non sbagliata. C'è una differenza, e non sottile: l'intenzionalità. Chi ha voluto farci credere che quei verbi in ebraico fossero al singolare ci ha scientemente ingannato, e la riprova è nel testo stesso. "FACCIAMO l'uomo a NOSTRA immagine e somiglianza": due termini, un verbo e un aggettivo, che ci fanno chiaramente comprendere come la pluralità del cosiddetto Dio sia innegabile, se non si è in malafede, od obnubilati dalla propria chiusura mentale. La scusa del plurale maiestatis non regge, in tutti gli altri casi i verbi sono al singolare. Quel "facciamo" si riferisce senza ombra di dubbio a loro, gli Elohim, i creatori dell'Adam, la razza da loro creata per scopi, per così dire personale, all'interno del gan-eden, che nulla ha a che vedere con il Paradiso Terrestre a noi raccontato.
Il giardino recintato, o frutteto, è diventato il moderno paradiso solo dopo varie derivazioni linguistiche del termine gan-eden, passato dall'ebraico all'iraniano, al greco e infine al latino paradisium, ma il significato non cambia mai: sempre giardino recintato. In Genesi 2,8 è addirittura accennato che gli Elohim lo posero a oriente, e salta quindi anche quella credenza di un mondo, appunto, paradisiaco prima della cacciata di Adamo ed Eva. Questo Eden non occupava assolutamente tutto il territorio del nostro pianeta; in più, non era l'unico. Alcinoo, re dei Feaci, a colloquio con Ulisse, nell'Odissea, fa una descrizione particolareggiata di una zona della sua isola in tutto e per tutto ricollegabile al Paradiso biblico.
Ma torniamo all'uomo: sono tante le prove all'interno del testo biblico (sottolineiamo: quello che ognuno di voi ha in casa) che ci confermano come Adamo ed Eva non fossero assolutamente i primi uomini a mettere piede sulla Terra. Ne scegliamo uno, quello più evidente. Il momento è quello in cui Caino, figlio di Adamo ed Eva, ha appena ucciso il fratello Abele e sta per essere scacciato dalla sua terra da parte di "Dio". Leggiamo Genesi 4, 14 e segg:
"Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e
io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò
ramingo e fuggiasco dalla terra e CHIUNQUE
MI INCONTRERA' MI POTRA' UCCIDERE.
(...) Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese
di Nod, ad oriente di Eden".
Quindi esistevano altri paesi, altre città, altri uomini? Non erano dunque Adamo, Eva e i loro figli gli unici presenti sul suolo terrestre? Precisiamo anche che Caino in seguito costruì città, ebbe figli, e generò quindi una stirpe. E secondo l'interpretazione teologica, fece tutto questo da solo.
Abbiamo accennato più sopra all'adam, ovvero la specie creata dagli Elohim attraverso un intervento probabilmente genetico. Adamo, il nome della specie e non dell'individuo, si differenziava dagli altri abitanti del pianeta per il fatto che gli Elohim l'avevano fabbricato con l'aggiunta del loro tselem, qualcosa che contenesse la loro immagine, probabilmente il loro liquido seminale.
Fabbricato l'adam maschio, si accorsero però che costui sentiva il bisogno della compagnia di un suo simile, possibilmente di sesso opposto. Avvenne così l'intervento chirurgico, perché di questo si tratta, che portò alla produzione di Eva, chawwah in ebraico.
Si racconta che nel Paradiso Terrestre avrebbero vissuto per l'eternità se non avessero mangiato il frutto di un particolare albero, quello al centro del giardino. Tentati dal serpente, i due contravvengono alle disposizioni di Dio, mangiano la famosa mela e per questo divengono mortali e vengono cacciati. Non secondo la Bibbia.
Essi erano prima di tutto già mortali, essendolo anche gli Elohim che li avevano fabbricati. Non esiste nessuna mela nella Bibbia, che fu introdotta dalla teologia secoli dopo. Essi decisero semplicemente di seguire la loro natura umana, quella di riprodursi, cosa che gli Elohim non avevano previsto per loro. Per questa ragione, in conseguenza della loro scelta, e non della loro colpa, uscirono dal gan-eden.
Il Peccato Originale è una bufala creata ad arte dalle dottrine teologiche, stando almeno a ciò che la Bibbia racconta. Quindi state sereni, non siamo una razza maledetta.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L.Mason
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