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Si è detto e scritto tanto riguardo la stella a cinque punte.
La teoria più gettonata associa questo simbolo alla figura di Lucifero, meglio
conosciuto come Satana, l’angelo caduto per volere di Dio, che lo punì per la
sua ribellione. Poi un giorno bisognerà pure spiegare chi era in realtà costui,
perché molti “satanisti” in realtà si rivolgono al nulla. Ma questo è un altro
discorso.
Tornando all’argomento in questione, dopo un'attenta ricerca, ci risulta che tale simbolo non ha nulla a che vedere col satanismo. Ve lo escludiamo nella maniera più assoluta. Il simbolo, in
realtà, ha origine pitagorica, anzi, più correttamente, nasce da una antica
tradizione egizia. Per gli Egizi, infatti, la stella a cinque punte raffigurava
il Sole, Horus, nato dall’unione tra Iside e Osiride. In seguito, narra la
leggenda, fu utilizzata dal matematico Pitagora (Samo 570- Metaponto 495 a.C). Era uno dei
simboli preferiti dai pitagorici, ed era conosciuta con il nome di Ugeia o Ygia
(la dea della salute), ed aveva anche un valore terapeutico.
C’è da fare una premessa: Pitagora fu iniziato ai misteri
egizi e visse per un ventennio nei templi faraonici dove apprese molti segreti.
Veniamo ora al significato di questo simbolo. Il 5 è un numero che risulta dall’addizione
dei numeri 3 e 2, ovvero, numeri primi pari e dispari: quello pari rappresenta
il principio femminile e quello dispari quello maschile. Dunque questi numeri
rappresentano l’unione tra il maschile e il femminile, inoltre, cinque sono i
viaggi che un uomo deve intraprendere durante la sua iniziazione e sono sempre
cinque i sensi che deve studiare e conoscere. Il pentagramma rappresenta quindi
le leggi armoniche, ed è strettamente legato alla sezione aurea (detta anche
proporzione divina),rappresentata col numero d’oro, il cui valore numerico è
1.618 (il suo inverso è 0, 618). Entrambi i numeri sono applicati in natura in
numerose circostanze. Il numero d’oro è un valore che esprime l’armonia e la
perfezione, e si può trovare anche nell’arte. Tra l’altro, i segmenti del
pentagramma non sono altro che una perfetta applicazione di questa proporzione.
I pitagorici utilizzavano il vocabolo “euritmia” per
indicare le costruzioni architettoniche basate si questo numero d’oro. L’uomo
Vitruviano di Leonardo Da Vinci (Rosacroce) e la proporzione delle piramidi di
Giza, sono due chiari esempi della sua applicazione nell’arte e nell’architettura.
Secondo Umberto Gorel Porciatti, massone di 33esimo grado, la stella a cinque
punte indicherebbe anche la testa e le quattro estremità dell’uomo.
Niente a che vedere dunque col satanismo…
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L. Mason