Fonte foto: Wikipedia
Il mondo è attraversato da diverse generazioni. Ognuna cerca
di costruire una realtà e un futuro diverso da quella che l’ha preceduta,
sperando di consegnare un mondo migliore alle generazioni future. Molti
erroneamente sono convinti che col progresso tecnologico l’uomo e la società si
sviluppino intellettualmente e spiritualmente. Eppure la realtà dei fatti
sembra evidenziare tutt’altro: siamo passati dalle rivendicazioni sociali,
dalle suffragette (quelle vere e non le vittimiste moderne), dalle barricate in
piazza, a confrontarci con fashion bloggers, reality show e youtubers.
Nella giornata di sabato, il nostro Sciacallo, Marcus L.
Mason, è stato convinto da un gruppo di amici a prendere parte a una gita al
Lucca Comics, la fiera del fumetto che si svolge ogni anno da cinquant’anni
ormai nella bellissima cittadina toscana. Nonostante Mason non sia un
appassionato né di fumetti né tanto meno di uomini e donne mascherate, forse
complice la curiosità di visitare l’ennesima splendida cittadina della Toscana,
ha deciso di unirsi al gruppo. Inutile dirvi che, una volta tornato a casa
dalla fiera, non ha potuto fare altro che riflettere su una manifestazione che
è in realtà lo specchio della società dei nostri tempi.
Ma veniamo subito al nocciolo della questione. Giunti a
Lucca, la prima perplessità riguardava il prezzo del biglietto: 20 euro. Una
cifra ritenuta esorbitante dal nostro caro Mason, ma si sa, è solo uno dei
piagnistei di un blogger taccagno, complottista e frustrato (per dirla alla
Piero Angela). Una volta fatto soffrire il portafoglio, il pubblico presente
non ha fatto altro che alimentare visibilmente l’imbarazzo di Mason: persone
di una certa età vestiti come a Carnevale, principesse, pirati, e chi più ne ha
più ne metta. Ma si sa, l’Italia è bella anche per questo. Più tardi, però, Lo
Sciacallo scoprirà l’arcano: su un cartello, infatti, veniva scritto a chiari
lettere che chi fosse venuto mascherato non avrebbe pagato il biglietto.
Insomma, sarebbe entrato gratis nei padiglioni. Non vi preoccupate, sa già a
cosa state pensando: mai, preferisce pagare.
Ma la cosa più grave a cui il nostro blogger frustrato ha
assistito a Lucca è stato lo spettacolo messo in scena su un palco da alcuni
youtubers, dove sotto si accalcavano diversi bambini e ragazzini di quella che
è stata definita la generazione Z (altresì nota col nome di Post-Millenials),
cioè, quella generazione circoscritta tra i nati dalla fine degli anni ’90 o agli inizi dei ‘2000. Tanto per intenderci, si sta parlando di quella generazione che ha come idoli musicali
gli One Direction, Ariana Grande, e molto altro trash. Poi c’è chi dice che gli
One Direction stiano proseguendo il lavoro dei Beatles. Purtroppo, però, c’è da
constatare che chi va affermando questa fesseria non è un Post-Millenials ma
qualche illetterato della Generazione Y, tra i principali colpevoli di questo sfracello socio-culturale. Del
resto ai loro tempi avevano come idoli gli 883, su cui è meglio non infierire (basta ascoltare qualche loro successone per finire immediatamente in uno stato di profondo disagio). Va bene, alla fine il nostro Sciacallo non è stato di parola; non riesce proprio a resistere alla tentazione di pungolare quel duo pavese.
A parte lo sconforto
nell’assistere a uno spettacolo, se così si può definire, messo in scena da
ragazzini di 18 anni che facevano fatica ad esprimere dei concetti in un
italiano corretto, la cosa più sconvolgente è stata quella di vedere un intero
padiglione adibito a uno spettacolo a dir poco osceno, con la complicità dei
genitori di questi bimbi. Bimbi che già in tenera età posseggono un profilo Facebook
o di Instagram, o un account su Youtube dove caricare video. Tutte cose che un
genitore dovrebbe proibire per il bene dei propri figli. Si fa un gran chiacchierare riguardo l'educazione dei propri figli, e poi su Youtube dobbiamo assistere a insulti e minacce di morte lanciati da leoni o leonesse da tastiera (spesso anonimi) la cui carriera scolastica non va oltre la terza elementare. Ma che mondo stiamo costruendo? Ma i giochi e i cartoni
animati: che fine hanno fatto?
Naturalmente sono
stati soppiantati da idoli di pietra, intrattenitori di basso spessore, a cui
questi bambini, senza il controllo dei genitori, permettono di fare incassi notevoli,
ottenere pubblicità, notorietà e sponsor del tutto immeritati. Youtubers che guadagnano a raffica
con visualizzazioni facili e con video di bassissima caratura (non tutti
chiaramente). Ne è un esempio CiccioGamer89, uno youtuber romano che si diverte
a riprendersi mentre gioca ai videogames o in macchina mentre è intento a
catturare Pokemon. Una delle tante persone false che si annidano sul Tubo. Ma
pazienza, del resto, lo fa per noi. Purtroppo, però, chi ci perde sono proprio
le nuove generazioni, sempre più intontite, ed è per questo che chi ci governa
ha già messo le basi per un controllo di massa: questi giovani non saranno mai
dei rivoluzionari, non proveranno mai a cambiare le cose. Cresceranno, è vero, ma
ciò che si vive nell’infanzia è fondamentale per lo sviluppo della psiche e per
il futuro delle nuove leve. E se questo è il loro passato, beh, il futuro non
promette faville…
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L. Mason
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