fonte: unipd-centrodirittiumani.it |
Cari lettori, ci sentiamo dire continuamente che la tecnologia e la globalizzazione hanno aperto la mente delle persone, che sono stati in grado di abbattere le barriere culturali, sociali ed etniche che esistevano tra loro dalla notte dei tempi. Molti di voi si riterranno addirittura fortunati per essere nati in un momento storico in cui siamo liberi di professare apertamente il nostro pensiero, la nostra spiritualità, il nostro orientamento sessuale, senza timore di essere per questo discriminati o stigmatizzati. Almeno nell'evoluto e benpensante Occidente (Europa, Stati Uniti...)
Ebbene, temiamo davvero che dobbiate rivedere le vostre valutazioni.
Pochi giorni fa, l'ECRI (European Commission against Racism and Intolerance), nel suo rapporto annuale, ha evidenziato come, quantomeno in Europa, i fenomeni di intolleranza, xenofobia, e perfino antisemitismo, abbiano subito una notevole impennata. Con una chiosa da parte del presidente dell'ECRI, Christian Ahlund: "Temo che la situazione possa peggiorare ulteriormente nel 2016".
Risalire alle cause non è poi così arduo; inutile sottolineare come gli attentati di Parigi e il successivo episodio di Bruxelles fungano da catalizzatori nel veicolare questo tipo di sentimenti. Linfa vitale per tutti i movimenti politici destrorsi di stampo fondamentalista, che possono attingere a piene mani per arringare una folla composta da persone spaventate, terrorizzate, che ormai percepiscono il male come qualcosa entrato a far parte della quotidianità di ognuno di loro. Citiamo tra i più rilevanti il Front National in Francia capeggiato da Marine Le Pen, e la nostra Lega Nord di Matteo Salvini, che in più di un'occasione non ha mancato di pronunciarsi totalmente in linea con la sporca ideologia propugnata dalla sua dirimpettaia d'Oltralpe.
Ovviamente, anche la questione dell'immigrazione ha svolto un ruolo primario nel proliferare di questa mentalità razzistoide. Un problema che scientemente non si vuole nemmeno provare a risolvere, perché a chi di dovere non fa per niente comodo.
Ciò che interessa, mettetevelo bene in testa, a chi si trova ai vertici del vero potere, non è l'armonia fra i popoli, ma il controllo su di essi. E purtroppo è molto più agevole sottomettere (in particolare dal punto di vista ideologico) genti che tra di loro si guardano continuamente in cagnesco, fino ad odiarsi, secondo il vecchio principio latino del divide et impera, piuttosto che individui soddisfatti e gratificati dal mondo che li circonda. Il disegno è unico: la crisi economica del 2008 (tuttora pressante e chissà ancora per quanto), la minaccia del terrorismo islamico, per costruire un mondo votato alla distruzione dei principi di tolleranza, pace e collaborazione tra i popoli.
Bisogna ribellarsi, dire no a tutto questo. Volete davvero che i vostri figli crescano e popolino una società che sceglie cosa è giusto e cosa è sbagliato utilizzando come criteri di valutazione il credo religioso, il modo di vestire, l'etnia di appartenenza o il colore della pelle? Pensiamo di tutto cuore che si meritino di meglio. Si meritano di meglio di politici, dotati di grande presa sulla gente come Daniela Santanché (un nome per tutti, chiaramente non si tratta solo di lei) che prendono la parola in televisione per sproloquiare su come il Corano inciti alla guerra contro i miscredenti, quando probabilmente non ha mai letto attentamente la Bibbia, che in quanto a eccidi e violenza non è seconda a nessuno. Si meritano di meglio che di sentire tutti i giorni invocazioni alle ruspe o panegirici nei confronti di personaggi spregevoli come Almirante.
Questo è il ritratto di un'umanità che sta pericolosamente tornando indietro, vanificando le morti di milioni di uomini dei campi di sterminio, le lotte (e le morti) di uomini come Martin Luther King o Medgar Evers per limitarci agli Stati Uniti, o le sofferenze e i sacrifici di Nelson Mandela, Malala, o Aung San Suu Kyi (qualche spunto elettorale per la signora Meloni).
Cambiamo il trend o daremo ragione a chi vuole farci tutto questo male. Se non siamo capaci di comprendere quanto è lurido, disgustoso e paradossale tutto ciò, allora ce lo meritiamo.
Per dirla alla Pino Scotto, Work in Regress.
Mente libera, occhi aperti
Lo Sciacallo, Marcus L.Mason
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