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martedì 12 gennaio 2016

STRAGI DI PARIGI: ISIS NUOVA AL QAEDA?



                                                   fonte:domenico,flickr.com


L'Occidente è stato nuovamente colpito. E questa volta sembra proprio che la guerra sia inevitabile.  È quello che parrebbe scaturire dai fatti di sangue del 13 novembre a Parigi: traspare un mondo oramai diviso in due grandi tronconi. Un Occidente che combatte per la libertà delle genti, un'irrinunciabile e imprescindibile democrazia, e la giustizia come primo valore, da una parte; dall'altra un Islam sanguinario, fanatico e integralista, in grado di tenere sotto scacco la nostra società.
Ebbene, dispiace contraddire chi ha già preparato le barricate per impedire l'invasione dei Saraceni, ma la linea che separa il Male dal Bene, la Giustizia dal Terrore, la Libertà dall'Oppressione, è in verità molto più sottile di quanto si possa immaginare.

Partiamo subito dal primo dato evidente: la data delle stragi non è casuale. In ambito massonico, infatti, il 13 novembre è il momento in cui, nel lontano 1307, l'allora re di Francia Filippo il Bello decise per la seconda e definitiva ondata punitiva contro l'Ordine Templare. Erroneamente si crede che la data fondamentale in questo senso sia il 13 ottobre del medesimo anno (come raccontato anche dal buon Dan Brown nel suo bestseller Il Codice Da Vinci); in effetti, quel giorno avvenne la prima ondata persecutoria, che non fu però risolutiva, anche per la ritrosia di alcune branche della Chiesa Cattolica a distruggere l'Ordine che per secoli l'aveva rappresentata.

Quella data, dicevamo, è fondamentale per la Massoneria e i suoi adepti: ogni massone, infatti, è a conoscenza dell'importanza storica di quell'evento. Sì, perché fu proprio quell'evento così violento a originare la Massoneria moderna. Un gruppo di Templari riuscì infatti a fuggire in Scozia, a Kilwinning, dove pose le basi per entrare nelle logge massoniche (all'epoca realmente costruttorie e non costituite con lo scopo di perseguire il potere) e dare vita così alla Massoneria come la intendiamo noi. Traspare in maniera talmente evidente, quindi, che dietro agli attentati ci sia una regia "occulta" e sofisticata, che ha messo la propria firma quel giorno.

Ma non è tutto. Una volta decifrato il messaggio è facile risalire ai colpevoli. Come? Chiaramente analizzando il loro modus operandi. I media ovviamente si sono subito affrettati a stigmatizzare il tragico evento riconducendo l'opinione pubblica a un nemico già minuziosamente presentato in questo ultimo decennio: il terribile islamico integralista e nemico dell'Occidente libero e democratico. Una spiegazione tanto delirante quanto depistante e, per chi è a conoscenza di certe trame, viene facile far crollare il castello di carta costruito dai poteri che sono dietro alle quinte e che mettono alle strette persino i governi ufficiali, attraverso il ricatto e altri mezzi perfezionati nei secoli e risultati ovviamente efficaci.

Eppure delle volte sono i film, o romanzi, a fornire la chiave di lettura e a mettere alla portata di tutti certi modi di agire utilizzati dai servizi segreti o da società segrete in genere. Quanto si è visto a Parigi, ma anche in altre città, non è altro che l'applicazione alla lettera del protocollo CIA. Lo stesso utilizzato negli attentati dell'11 settembre, e persino in occasione degli omicidi perpetrati nella sede di Charlie Hebdo. Alcune caratteristiche si ripetono spudoratamente in ogni operazione di questo tipo. Vi ricordate il film Decisione critica (1996, di Stuart Baird)? Se non lo avete visto, il consiglio è di farlo il più presto possibile, perché in quella pellicola cinematografica viene spiegato il modo in cui la CIA opera per realizzare questi attentati.

Le mosse sono sempre tre e ora le andiamo a elencare nel dettaglio. Il protocollo utilizzato negli attentati parigini è universalmente applicato e conosciuto all'interno di ambienti vicini alla CIA e alla NATO.  In primis c'è un obiettivo principale, uno di riserva e infine uno tattico. Ora abbiamo a disposizione tutti gli elementi, per cui siamo in grado di calarli nel contesto in questione. L'obiettivo principale, il 13 novembre, era certamente il Parco dei Principi, dove si disputava l'amichevole tra Francia e Germania. Qualcosa, però, andò storto, perché un troppo zelante poliziotto riuscì a bloccare il terrorista che avrebbe dovuto compiere una strage di proporzioni gigantesche (immaginate in uno stadio cosa sarebbe potuto accadere e quanti morti avremmo dovuto contare), e allora ecco scattare il piano B, con personaggi pronti ad agire nelle strade della capitale francese sparando all'impazzata nei ristoranti e al Bataclan, dove era in corso il concerto del gruppo rock Eagles of Death Metal.

Sicuramente vi starete chiedendo come si possano organizzare complotti di questo tipo e se il governo transalpino fosse consapevole di tutto questo. Innanzitutto, cominciamo col dire che certe stragi si programmano molto tempo prima, dai sei mesi a un anno di preparazione. E non è detto che il governo ufficiale fosse al corrente della situazione. È anche vero che la Francia non si trova in condizioni economiche ottimali e, per tale motivo, è ricattabile. Infatti, secondo le indicazioni stabilite dalla Comunità Europea, avrebbe tutti i sintomi per essere esclusa dall'UE. Ma a seguito dei tristi fatti di cui ci stiamo occupando, il premier francese si è subito affrettato a dire che, date le circostanze, il paese avrebbe potuto sforare il 3% a causa della lotta al terrorismo.

Ora arriviamo a parlare degli autori degli efferati omicidi, ovvero, i fanatici islamici. Come si fa a morire per Dio? La risposta è semplice. Per realizzare un piano di questo tipo, bisogna creare dei "soldati". Una volta creati, tramite tecniche conosciute con il nome di MK ULTRA, altresì noto come PROGETTO MONARCH, il gioco è fatto. Che siano soggetti predisposti o no, l'obiettivo è comunque quello di utilizzare dei personaggi che hanno perso completamente la ragione per compiere il progetto di morte prefissato. Anche qui, difficilmente gli operanti sono a conoscenza del disegno a monte. Molti, magari, sono a loro volta vittime: è probabile che gli si raccomandi di mettere delle bombe, omettendo di dire che avrebbero agito come kamikaze (come nel caso dell'attentato di Londra del 2005).
Possiamo affermare, in virtù di tutto ciò, che l'Isis che ha agito a Parigi possa degnamente essere considerata come l'Al Qaeda del nuovo decennio. Dopotutto, strategia vincente non si cambia.

Appare dunque chiaro dopo questa disamina che, come si accennava prima, sia decisamente approssimativo affrontare questi eventi come atti di una guerra combattuta tra due eserciti nettamente distanti; essi si compenetrano, hanno radici ben piantate l'uno nell'altro. Diventa poi facile mantenere la popolazione quieta attraverso una rete capillare di disinformazione che ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili. Basti pensare che nel nostro paese si sono spesi fiumi di parole e ore ed ore di trasmissioni televisive sulla figura di Maria Giulia Sergio, alias Fatima, giovane convertita all'Islam originaria di Inzago (Milano), partita per la Siria per unirsi all'Isis. Personaggio assolutamente insignificante ma che viene ingigantito ad arte dai media per distogliere l'attenzione da ciò che è realmente importante. La paura è sempre il miglior deterrente alla lucidità di pensiero e alla ricerca della verità.

Mente libera, occhi aperti
                                                               Lo Sciacallo, Marcus L.Mason                                      











ARRIVA LO SCIACALLO

Lo Sciacallo è Marcus L.Mason. Entra nel mondo del web oggi, 12 gennaio 2016.
La creazione di questo blog ha un unico, ma grande scopo: quello di far venire voglia a chi lo frequenterà di porsi domande. Di diventare curiosi. Di insinuare quella stilla di dubbio che rende la nostra vita piena di sfumature differenti. E quindi molto più interessante.
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Ma quali sono i topic che ci si propone di affrontare Lo Sciacallo? Si parlerà di ciò che ci circonda, nel tentativo di mettere in luce le contraddizioni alla base del sistema imperante, che costringono l'uomo moderno a vivere in un mondo costituito da sovrastrutture atte a condizonare il suo modo di pensarlo e concepirlo. Si percorreranno secoli di storia del pensiero, per dimostrare come tutto ciò che vediamo e che non vediamo venga da molto lontano e che nulla che è lo è per caso. E come queste forze, troppo semplicisticamente definite "occulte", permeino l'andamento della vita quotidiana, insinuandosi in ogni suo aspetto: dalla politica, alla religione, al sociale, fino ad arrivare all'arte, in particolare cinema, musica e letteratura.

Lo Sciacallo racconterà storie, aneddoti, farà riflessioni, alcune delle quali probabilmente, avranno il potere di far vacillare molte delle certezze che albergano nella mente dell'uomo comune. Come vedremo, sono molto meno certezze di come appaiono.

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