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martedì 1 marzo 2016

QUANDO LA MUSICA È ARTE: KNIGHTS OF CYDONIA, I MUSE SI FANNO PROMOTORI DI UNA RIVOLUZIONE EPOCALE

                                          Fonte foto: Wikipedia

La nostra rubrica musicale prosegue. Dopo avervi presentato il pezzo cult di Nina Simone,  "Mississippi Goddam", e alcuni dei più rilevanti brani dei Creedence Clearwater Revival, l'argomento di oggi riguarda una band che la maggior parte di voi conoscerà o almeno ne avrà sentito parlare: i Muse. Il gruppo, capitanato da Matthew Bellamy, alla chitarra, Chris Wolstenholme al basso, e da Dominic Howard alla batteria, prende forma nel 1992 in Inghilterra; il loro album di debutto, "Showbiz", è datato 4 ottobre 1999. In seguito, verranno pubblicati altri sei album: "Origin of Simmetry", "Absolution", "Black Holes and Revelations", "The Resistance", "The 2nd Law" e, infine, "Drones", uscito lo scorso anno. La musica dei Muse mescola elementi di varie tradizioni: il Progressive Rock degli anni '70, riadattato in chiave moderna, l'Hard Rock, lo Space Rock, e l'Alternative, senza disdegnare qualche elemento di elettronica. Il risultato che ne esce fuori è una musica spaziale, riassumibile sotto il concetto di Neo Progressive. Evidenti sono le influenze di gruppi come i Pink Floyd (gli iniziatori dello Space Rock), i Depeche Mode, i Radiohead e, su stessa ammissione di Bellamy, dei Queen.

I testi di Bellamy trattano principalmente temi riguardanti gli UFO, la vita, l'universo, la guerra, l'apocalisse, le lobby, fino a toccare, come da buona tradizione rock, politica e religione. Bellamy, la cui voce è caratterizzata da un potente falsetto, una rarità per un cantante di sesso maschile, è da sempre un sostenitore del Georgismo, una dottrina ideata da Henry George (1839-1897), secondo la quale ogni essere umano ha il diritto di appropriarsi di ciò che produce, ad esclusione di ciò che si trova in natura, specialmente la terra, che deve appartenere in modo egalitario a tutta l'umanità. Ma le battaglie promosse da Bellamy non risparmiano il NWO, più volte attaccato nelle sue canzoni: basti pensare, tra le altre, ad "Assassin", "Uprising", "Resistance", e alla stessa "Knights of Cydonia", su cui ci concentreremo tra breve. Il frontman dei Muse, nonché principale autore delle musiche e dei testi del gruppo, sostiene anche di essere stato influenzato politicamente dalla lettura di "Confessioni di un sicario dell'economia", e di essere convinto che le lobby influenzino il sistema politico; inoltre, auspica un costituzione che limiti il potere del governo. Insomma, in poche parole è un rivoluzionario. Fortuna vuole, specie in un periodo come questo, che i suoi brani abbiano avuto un successo planetario, quindi, che i suoi messaggi siano stati veicolati a più parti del globo.

Spese queste premesse fondamentali, siamo in grado di potervi raccontare il brano preso in considerazione quest'oggi. Si tratta di "Knights of Cydonia", terzo estratto dell'album del 2006, "Black Hole and Revelations". La melodia è un omaggio a "Telstar", uan canzone di successo dei The Tornados, gruppo in cui militava il padre di Bellamy, George. Brano dal contenuto Neoprogressive, richiama una cavalcata rock, dove Bellamy ricorre più volte al suo ormai celebre falsetto. Il testo è in perfetto stile Muse, evocativo ma allo stesso tempo semplice e diretto. Sul finale , dopo un interludio, il brano si chiude con una sezione di Hard Rock. Di seguito, oltre alla canzone, vi proponiamo anche la traduzione letterale della stessa. Buon ascolto.

I CAVALIERI DI CYDONIA

Vieni, fa un giro con me attraverso i veli della storia
ti mostrerò un Dio che si addormenta a lavoro
come possiamo vincere quando
gli stupidi possono essere re?
non sprecare il tuo tempo o il tempo sprecherà te

nessuno mi sta per prendere vivo
è venuto il tempo per rendere giuste le cose
tu ed io dobbiamo lottare per i nostri diritti
tu ed io dobbiamo lottare per sopravvivere (x3)

                                            Youtube, MrMuseLyrics


Mente libera, occhi aperti
                                            Lo Sciacallo, Marcus L. Mason