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lunedì 22 febbraio 2016

LA BIBLIOTECA DELLO SCIACALLO: "DIARIO DEL CHE IN BOLIVIA"

                                             Fonte foto: wikipedia

 Il libro che vi consigliamo quest'oggi è un diario. Non si tratta di un diario qualunque, bensì quello di uno degli uomini più influenti del novecento: Ernesto Guevara de la Serna, detto "el Che". Ernesto Guevara è stato un medico, rivoluzionario, scrittore e guerrigliero argentino, ma anche un rosacroce. Nato a Rosario il 14 giugno del 1928 da una famiglia piuttosto abbiente (il padre, Ernesto Rafael, era un imprenditore). Da giovane si dedicò con successo allo sport, il rugby, nonostante fosse afflitto da asma, e per breve tempo militò nel San Isidro.

Oltre al rugby c'erano gli scacchi (passione tramandatagli dal padre), ma soprattutto la poesia: il suo interesse spaziava dagli scritti di Pablo Neruda, fino ad arrivare a Salgari, London, Verne, e ai saggi di Freud e Jung. Durante i suoi studi di medicina, insieme al suo amico biochimico, Alberto Granado, decise di prendersi una pausa di un anno dagli studi per intraprendere il viaggio attraverso il Sud America che da anni si erano promessi di fare. Lo scopo era quello di fare del volontariato, e di passare qualche settimana presso il lebbrosario di San Pablo, in Perù. Il Che rimase impressionato da tanta miseria e, influenzato dalle tesi marxiste, si convinse che solo attraverso la lotta rivoluzionaria sarebbero stati sconfitti gli imperialismi e risolte le disuguaglianze sociali. Tornato a Buenos Aires, completò gli studi, dopodichè si mise nuovamente in viaggio per l'America latina e centrale. Il resto è storia: entrato in contatto con gl ambienti socialisti in Guatemala, partecipò alla rivoluzione cubana del 1959 che portò all'abbattimento del dittatore filo-americano, Fulgencio Batista, e all'instaurazione del governo di Fidel Castro (che col tempo assunse i connotati di regime).

Una volta spesa necessariamente questa introduzione per delineare il personaggio, passiamo alla presentazione del diario. Il manoscritto fu pubblicato da "Instituto del Libro", a l'Avana, nel 1968. Questo è l'ultimo scritto del rivoluzionario argentino, ritrovato nel suo zaino dai militari boliviani. Si tratta di un documento straordinario; una cruda registrazione della vita di un guerrigliero, e il racconto fedele di mesi di preparazione di una rivoluzione . Dopo la prefazione di Fidel Castro, il diario inizia dal 7 novembre 1966, quando Guevara giunge nella sierra andina, in Bolivia, per condurre la guerriglia contro la dittatura militare di Barrientos, con al suo fianco quaranta compagni di nazionalità diverse. Nel libro sono contenute anche delle foto esclusive di Che Guevara e compagni, compreso il passaporto falso utilizzato dal Che per entrare in Bolivia.

 L'ultima pagina del documento è datata 7 ottobre 1967, due giorni prima che il guerrigliero troverà la morte a La Higuera: "Oggi sono 11 mesi dall'avvio della nostra guerriglia; la mattinata è trascorsa senza complicazioni, bucolicamente, fino alle 12:30 quando una vecchia, che portava delle capre al pascolo, è entrata nella gola dov'eravamo accampati e si è dovuta fermarla. La donna non ci ha dato notizie degne di fede sui soldati, rispondendo a tutto che non sa, che da molto non va da quelle parti. Ha informato solo sui sentieri; da quanto ha detto si deduce che siamo a circa 1 Lega da La Hilguera, a un'altra da Jahué e a due circa da Pucarà. Alle 17:30, Inti, Aniceto e Pablito sono andati a casa della vecchia che ha una figlia malata e un'altra mezza nana; le hanno dato 50 pesos raccomandandole di non dire una parola, ma con poche speranze che mantenga la promessa. Ce ne siamo andati alle 17  con una luna piccola piccola e la marcia è stata molto faticosa, lasciando parecchie tracce nella gola dove dov'eravamo; lì vicino non ci sono casa, ma solo colture di patate con piccoli canali che vengono dallo stesso torrente. Alle 2 ci siamo fermati a riposare, perché era ormai inutile proseguire. Il Chino diventa un vero impiastro quando bisogna camminare di notte. L'esercito ha dato una strana notizia sulla presenza di 250 uomini a Serrano per impedire la fuga dei circondati, che dicono siano 37, indicando la zona in cui ci nascondiamo tra i fiumi Acero e Oro. La notizia sembra sia diversionista. h=200m".

Mente libera, occhi aperti
                                             Lo Sciacallo, Marcus L. Mason