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martedì 10 maggio 2016

I BAMBINI SCOMPARSI: DAL CASO DUTROUX AD OGGI

                                          Fonte foto: wikipedia


Quello di cui ci apprestiamo a raccontare quest'oggi è un argomento molto delicato, che ha come tema le creature più dolci al mondo: i bambini. Nel mondo, ogni anno, scompaiono circa 100.000 bambini. In Italia, invece, ne scompaiono circa 2000, di cui circa la metà non verranno mai più ritrovati. Questi numeri impressionanti, citati da Paolo Franceschetti nel suo blog, ma che tutti possono verificare, fanno rabbrividire tutti, perché se per alcuni si può tirare un sospiro di sollievo, per altri, al contrario, c'è da chiedersi che fine faranno. Tra l'altro, come se non bastassero già queste cifre spaventose, a queste vanno aggiunti tutti quei bimbi figli di extracomunitari non registrati (senza contare tutti quelli che già al momento della gravidanza della madre vengono comprati da talune meschine organizzazioni criminali di traffico degli organi e quant'altro), e che perciò all'anagrafe non risultano ufficialmente.


Molti bambini, purtroppo, come denunciato in alcuni film come Salò o le 120 giornate di Sodoma, del grande Pier Paolo Pasolini, finiscono per diventare oggetto del desiderio degli adulti (anche se piccoli come coriandoli, per citare Caparezza). Molti infatti vengono utilizzati per scopi sessuali da membri d'élite della nostra società, altri finiscono barbaramente uccisi da alcune sette esoteriche, altri negli snuff movies. Non ne escono pulite neanche le associazioni antipedofilia, o quelle dedite ad ospitare i bambini abbandonati: gran parte di esse, infatti, non sono altro che una trappola ben congegnata per accalappiare nuove vittime. Di prove ce ne sono in quantità industriale, basta cercarle, spulciarle e ascoltare, ma la nostra vita moderna scorre troppo veloce per farci prendere del tempo per pensare e trovare delle risposte, quindi, va bene quello che passano in tv, per noi può bastare (vi rimandiamo all'articolo di sabato). Ma le prove sono lì, sotto la portata di tutti. Tanto è vero che, secondo un antico proverbio, il modo migliore per nascondere le prove è metterle alla portata di tutti. Vediamole allora, partendo dal caso Dutroux, una vicenda che ha fatto tremare il Belgio e il mondo, ma che in Italia, come al solito, non racconta nessuno.

Questi episodi di pedofilia ed altre barbarie sempre commesse ai danni dei bambini, sono state di recente rinfacciati davanti all'intero parlamento belga dal coraggioso Laurent Louis, di cui vi avevamo già parlato in occasione degli attentati che hanno colpito Bruxelles, con le sue parole di condanna ai servizi segreti deviati. Ma torniamo nello specifico al caso Dutroux. In un libro intitolato "Tutti manipolati", il gendarme belga Marc Toussaint (un gendarme che partecipò alle indagini ma che in seguito ne fu estromesso a causa di un eccesso di zelo), denuncia una serie di atrocità commesse ai danni dei bambini, dove furono coinvolti ministri, cardinali, e persino la famiglia reale del paese fiammingo. Questi fatti aberranti, tutti documentati con gli  atti dell'inchiesta (dunque cari amici del CICAP, sono notizie ufficiali, non deliri di frustrati complottisti), emersero in seguito alle indagini per la scomparsa di una bimba nel 1996, di nome Laetitia. Gli inquirenti, alla fine, risalirono al rapitore, un certo Marc Dutroux. Da qui si è aperto il vaso di Pandora: successivamente si appurò che il pedofilo belga aveva ucciso sei bambine, e ci vollero in tutto ben otto anni prima di andare a processo. Intanto, prima di andare a processo, due bambine erano state rinchiuse in casa di Dutroux, ma i depistaggi di gendarmeria e magistratura fecero sì che esse non furono trovate durante le perquisizioni, e quando finalmente riuscirono ad individuarle, purtroppo per loro era sopravvenuta la morte.

Andando avanti nell'inchiesta, si scoprirono anche i mandanti. Addirittura, comparvero nell'inchiesta anche i nomi del reali del Belgio, ma tutto questo, chiaramente, non fu dato in pasto ai giornali e, i giornalisti e gli inquirenti ligi al loro dovere, morirono in circostanze sospette (tra suicidi e incidenti stradali). L'organizzazione trovava come passatempo la produzione di snuff movies, e giochi di morte come quello del "gatto e del topo", con bambini costretti ad uccidersi tra di loro.

Queste cose che vi raccontiamo, cari lettori, nono sono tratte da film dell'orrore. Purtroppo, la realtà è molto più atroce e brutale rispetto a quella descritta in quei film. Noi non accettiamo che un bimbo a Cogne venga barbaramente ucciso, ma allo stesso tempo consideriamo normale l'invio di contingenti  in zone come la Libia ed altri paesi di questo tipo, che nulla hanno fatto all'Italia e all'Europa, dove probabilmente con le loro azioni spezzeranno la vita anche ai civili, soprattutto bambini. Non sopportiamo che dei terroristi colpiscano a casa nostra, ma allo stesso tempo siamo del tutto indifferenti riguardo lo sfruttamento minorile che affligge le zone povere del mondo.

L'ipocrisia, tutta occidentale, non fa altro che alimentare queste organizzazioni. Troppo spesso si sente dire che in Sicilia la gente pensa al proprio orticello senza denunciare le azioni dei mafiosi. Ma guardate, l'atteggiamento della maggior parte di noi, non è molto differente. Anzi, per certi aspetti è ancora più grave. E allora finiamola di puntare il dito sempre e solo contro gli altri. Iniziamo a cambiare noi stessi se vogliamo cambiare e migliorare il mondo che ci circonda. E questo si può fare solo informandosi e informando, studiando, andando a fondo nelle cose, senza avere un atteggiamento superficiale.

Nei prossimi giorni vi parleremo di un'altra storia di pedofilia, che coinvolge gli Stati Uniti. Nel frattempo, continuate a seguirci, perché prossimamente Lo Sciacallo intervisterà una persona che di queste e altre cose è molto più informato e saprà dirci nel dettaglio cose sconvolgenti. 

Mente libera, occhi aperti
                                          Lo Sciacallo, Marcus L. Mason