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sabato 30 aprile 2016

GLI EROI SENZA GLORIA: MICHAEL SENDIVOGIUS, LO SCOPRITORE DELL'OSSIGENO


                                                     Fonte foto: Wikipedia

La maggior parte di voi penserà che a scoprire l'ossigeno siano stati il farmacista svedese Karl Wilhelm Scheele (anche se nel 1771 tale scoperta non venne immediatamente riconosciuta), e l'inglese Joseph Priestley, che fu più fortunato perché tre anni dopo ricevette un immediato riconoscimento pubblico. Ebbene, vi sbagliate. Ne Il volo del Pellicano, di Gianfranco Carpeoro, viene descritto come a riconoscere la presenza di questo elemento chimico fondamentale per la vita, fu Michael Sendivogius (1566-1636), alchimista polacco, nonché filosofo e medico, che assunse la guida dei Rosacroce dopo la morte di Giordano Bruno.

Sendivogius è stato un pioniere della chimica, precursore nella distillazione e scoperta di molti acidi, metalli e altri residui chimici. Nei suoi scritti, dimostrò come l'aria non fosse una singola sostanza, ma come in essa fosse contenuta un'essenza vitale, che ottenne riscaldando il salnitro. Questa "essenza di vita", 170 anni dopo fu chiamata dai sopracitati autori, ossigeno. La vita dell'alchimista polacco fu tormentata, infatti, fu imprigionato più di una volta da vari principi tedeschi che volevano arrivare a comprendere i suoi segreti. Nel 1590 viaggiò a Praga, dove venne accolto nella corte di Rodolfo II, e dieci anni dopo tornò in Polonia, presso la corte di re Zygmunt III Waza, anch'egli appassionato di alchimia. Proprio questi viaggi nelle varie corti europee, spinsero il re polacco a utilizzarlo come diplomatico.

Il suo libro più famoso è Nuova Luce dell'Alchimia, scritto in latino e pubblicato nel 1605. Questo libro, come gli altri, è caratterizzato per essere scritto in un linguaggio tipicamente alchemico, e per tale motivo comprensibile solo agli iniziati (gli alchimisti erano famosi per non farsi comprendere ai "profani"). Inoltre, le sue ricerche scientifiche e filosofiche furono riprese nel XVIII secolo da scienziati come Isaac Newton. Dopo altri viaggi in Moravia e in Boemia (dove gli vennero assegnate delle terre dall'imperatore di Habsburg), negli ultimi anni della sua vita si ritirò a Praga, da Rodolfo II, dove accrebbe ulteriormente la sua fama facendosi apprezzare come progettista di miniere petrolifere e di fonderie.

La guerra dei trent'anni (1618-1648) tolse fondi all'alchimia, e Sandivigius morì nel più assoluto anonimato nel 1622. Sendivogius non è stato l'unico Rosacroce a precedere alcune scoperte che saranno poi state riconosciute anni se non secoli dopo da altri scienziati. Altre storie come questa sono raccontante ne Il volo del pellicano che, non vi stancheremo mai di dirvelo, è un libro che va assolutamente letto.

P.S Dopo le interviste a Mauro Biglino e a Gianfranco Carpeoro, Lo Sciacallo è pronto a farvi un altro regalo, andando a intervistare un altro immenso personaggio. Restate con noi e sostenetici, cliccando mi piace alla nostra pagina Facebook e condividendo i nostri articoli.

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                                           Lo Sciacallo, Marcus L. Mason