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mercoledì 30 marzo 2016

IL DOGMA DELLA VERGINITA'? LA SPIEGAZIONE E' TUTTA TERRENA


L'Annunciazione di Sandro Botticelli
fonte: wikipedia.it

Uno dei primi condizionamenti psicologici che vengono imposti al neofita della religione cattolica riguarda la nascita di Gesù il Cristo. Quello che ci viene comunemente insegnato è che egli sia stato generato diversamente da ogni altro essere umano. In parole povere, Maria, sua madre, lo ha concepito da vergine, ovvero senza aver intrattenuto rapporto carnale alcuno con il suo sposo, il futuro San Giuseppe.

Dispiace sinceramente dover affermare che le fonti storiche raccontano un andamento dei fatti completamente diverso.
Occorre innanzitutto ricordare a chi legge che Giuseppe, e di conseguenza, Gesù, erano di stirpe reale. Appartenenti alla casa di Giuda, erano i diretti eredi di Davide, come gli stessi Vangeli sottolineano in varie occasioni, riferendosi a Gesù come al "Figlio di Davide". Inoltre, la parola Cristo significava letteralmente il re (direttamente, dal greco christòs) e l'appellativo esatto era Gesù "IL" Cristo, Gesù il Re. L'eliminazione dell'articolo ha poi erroneamente fatto pensare ad un regno celeste immaginario, che non è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello del personaggio in questione. Il regno era quello d'Israele, decisamente terreno.

Torniamo alla questione della presunta verginità.
La prima cosa da mettere in chiaro è che Giuseppe e Maria facevano parte della comunità essena di Qumran, all'interno della quale vigevano regole ben precise per quanto riguardava le unioni matrimoniali dinastiche. I Vangeli di Matteo e Luca confermano che Maria fu "data in sposa a Giuseppe" e si riferiscono sempre a lei come sua moglie. I due concetti di sposa e vergine cozzano decisamente tra di loro. Un chiarimento è da ricercare nell'originale ebraico: la parola che viene tradotta con 'vergine' è almah, che aveva però il semplice significato di "giovane donna" senza alcuna allusione alla sua condizione sessuale. La stessa traduzione latina non è corretta, perché la parola virgo vuol dire semplicemente nubile, non sposata. Anche qui niente a che vedere col sesso.

Maria, ad un certo momento, rimase incinta, e questo fu un imbarazzo per Giuseppe. La ragazza era infatti in una sorta di periodo di prova come sposa di un appartenente alla casa reale, durante il quale l'unione sessuale era bandita. Era quindi necessario che le alte sfere sacerdotali dessero la loro approvazione alla gravidanza. E qui è fondamentale un'ennesima, ma piccola, digressione.
All'epoca le tre più importanti dinastie sacerdotali prendevano il nome dai sacerdoti viventi ai tempi di Re Davide: la dinastia sadochita, da Sadoc, la dinastia Abiatar, e la dinastia levita, da Levi. Ma il bello arriva ora: oltre al titolo sacerdotale, gli esseni tramandavano i nomi degli Arcangeli dell'Antico Testamento, da affiancare all'appellativo religioso. Quindi il Sadoc, il più alto in grado, era l'Arcangelo Michele, l'Abiatar era chiamato Arcangelo Gabriele, e il Levi era l'Arcangelo Raffaele.
Ed ecco la rivelazione riguardo al celeberrimo episodio dell'Annunciazione. Fu l'Abiatar, ovvero l'Arcangelo Gabriele, che si recò da Maria per comunicarle che la sua gravidanza era stata accettata. Ne deduciamo quindi che Maria, al momento della cosiddetta Annunciazione, era già incinta.

Le regole prestabilite della comunità imponevano una vita matrimoniale essenzialmente casta, salvo per la procreazione che doveva avvenire in precisi periodi. Tre mesi dopo il "fidanzamento ufficiale" avveniva quello che veniva chiamato Primo Matrimonio, con l'inizio degli sponsali fissati per il mese di settembre. I rapporti intimi erano permessi tuttavia solamente nella prima metà di dicembre, affinché la nascita avvenisse in settembre, il mese della cerimonia dell'Espiazione. Se la sposa non rimaneva gravida, si sarebbe dovuto attendere fino al dicembre successivo.
Se al contrario, il tentativo di concepimento aveva successo, si passava ad un'ulteriore cerimonia, il Secondo Matrimonio, che sanciva definitivamente l'unione. Non poteva però avvenire prima del terzo mese di gravidanza, quindi erano solitamente ubicati in marzo. Fino a quel momento, la donna era ancora considerata una almah, cioè, secondo l'interpretazione cattolica, vergine. Solo dopo, avrebbe cominciato a chiamarsi madre.

E' evidente quindi che Giuseppe e Maria infransero le regole. Secondo diverse datazioni, tra cui quella dello studioso scozzese Laurence Gardner, Gesù nacque il 1 marzo del 7 A.C. Il concepimento è dunque riconducibile al giugno del 8 A.C., addirittura prima del Primo Matrimonio, ancora durante il periodo di fidanzamento.
Il gioco è fatto: Maria concepì e partorì come almah. Ora si può proprio dirlo forte. Gesù il Cristo fu concepito e partorito da una "vergine".

Mente libera, occhi aperti
                                           Lo Sciacallo, Marcus L.Mason